Pensioni ultima ora: Quota 100 e giovani, Cisl “serve assegno garanzia”

Pensioni ultima ora: l’avvio del confronto tra governo e sindacati, partito lunedì 27 gennaio 2020, ha riacceso i riflettori sulla materia previdenziale. Il superamento di Quota 100 ed una complessiva revisione della riforma Fornero sono solo alcuni degli obiettivi del lavoro su cui si concentra l’azione del governo e delle parti sociali.

Pensioni ultima ora, andare oltre la riforma Fornero e Quota 100

I sindacati hanno un ruolo da protagonisti anche in virtù delle tante prese di posizioni degli ultimi anni. Ricordiamo che hanno, con sempre maggiore intensità negli ultimi anni, contestato l’impostazione della riforma Fornero ed evidenziato la necessità di andare oltre Quota 100. Ma sono solo alcuni dei punti da affrontare per tutelare le fasce deboli o meno rappresentate della società.

Le parole di Annamaria Furlan della Cisl

Pensioni ultima ora – Sul punto, nelle ultime ore, si è espressa Annamaria Furlan della Cisl in occasione del consiglio generale del sindacato a Messina e rispondendo ad una domanda sulla riforma delle pensioni. La segretaria generale ha affermato: “Dobbiamo creare una pensione di garanzia per i nostri giovani perché è inaccettabile arrendersi che dovranno essere futuri anziani poveri”.

“Abbiamo appena aperto il tavolo di confronto con la ministra, sono speranzosa nel senso che alcune questioni che noi da tempo poniamo come sindacati nel nostro Paese e che fanno parte della piattaforma unitaria della Cisl della Cgil e della Uil saranno oggetto di tavoli di confronto tematici sulle priorità. Riformare la Fornero, riformare l’attuale legge pensionistica non significa solo, come sta avvenendo, la discussione su Quota 100, è una cosa ben più complessa e deve essere un atto riformatorio ben più largo che la discussione su Quota 100”.

Pensioni ultima ora, cosa fare secondo la Cisl

“Occorre – per la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan –  rivalutare le pensioni, gli anziani hanno la pensione bloccata da tanti anni, riconoscere il valore sociale della maternità che per noi significa un anno di contributi riconosciuti per ogni figlio ad ogni donna lavoratrice, separare l’assistenza dalla previdenza nella confusione tra questi due capitoli cosi’ importanti che regna nel nostro Paese. Quando parliamo di riforma del fisco, l’obiettivo è renderlo più amico del lavoro, quindi meno pesante sulle pensioni, sulle buste paga. Un fisco che magari tassi di più la ricchezza delle rendite finanziarie speculative, non i titoli di Stato, ma la speculazione finanziaria. Speriamo che anche su questo, come sulla previdenza, si apra immediatamente un tavolo di confronto serio”.

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