Busta paga – Con la circolare numero 9 del 29 gennaio 2020 avente ad oggetto la “Determinazione per l’anno 2020 del limite minimo di retribuzione giornaliera ed aggiornamento degli altri valori per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale per la generalità dei lavoratori dipendenti” l’Inps ha comunicato, per l’anno 2020, i valori del minimale di retribuzione giornaliera, del massimale annuo della base contributiva e pensionabile, del limite per l’accredito dei contributi obbligatori e figurativi, nonché gli altri valori per il calcolo delle contribuzioni dovute in materia di previdenza e assistenza sociale per la generalità dei lavoratori dipendenti iscritti alle gestioni private e pubbliche.
Busta paga, minimali di retribuzione giornaliera per la generalità dei lavoratori dipendenti
Nel primo paragrafo l’Inps indica i minimali di retribuzione giornaliera per la generalità dei lavoratori dipendenti. Ed è sempre l’Inps a ricordare che per la generalità dei lavoratori la contribuzione previdenziale e assistenziale non può essere calcolata su imponibili giornalieri inferiori a quelli stabiliti dalla legge. Più precisamente, la retribuzione da assumere ai fini contributivi deve essere determinata nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di retribuzione minima imponibile (minimo contrattuale) e di minimale di retribuzione giornaliera stabilito dalla legge.
Con riguardo al cosiddetto minimo contrattuale si ricorda che, secondo quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, del D.L. n. 338/1989, convertito dalla L. n. 389/1989, “la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi di previdenza ed assistenza sociale non può essere inferiore all’importo delle retribuzioni stabilito da leggi, regolamenti, contratti collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale, ovvero da accordi collettivi o contratti individuali, qualora ne derivi una retribuzione d’importo superiore a quello previsto dal contratto collettivo”.
Andando alle cifre vediamo quali sono i numeri previsti dalla circolare Inps. Considerato che, nell’anno 2019, la variazione percentuale ai fini della perequazione automatica delle pensioni, calcolata dall’Istat, è stata pari allo 0,5%, a valere dal periodo di paga in corso al 1° gennaio 2020. Tali limiti devono essere ragguagliati a € 48,98 (9,5% dell’importo del trattamento minimo mensile di pensione a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti in vigore al 1/1/2020, pari a € 515,58 mensili) se di importo inferiore.
Busta paga per lavoratori a domicilio e lavoratori a tempo parziale
Numeri minimi riferiti al pagamento vengono definiti anche rispetto ai lavoratori a domicilio. Anche nel loro caso il limite minimo di retribuzione giornaliera varia in relazione all’aumento dell’indice medio del costo della vita calcolato dall’Istat. Per l’anno 2020, tenuto conto della variazione del predetto indice Istat, il limite minimo di retribuzione giornaliera per i lavoratori in oggetto è pari a € 27,21. Detto limite deve essere, comunque, ragguagliato a € 48,98. Si rammenta che anche per i lavoratori a domicilio trova applicazione quanto previsto in materia di minimo contrattuale.
In questo caso riprendendo come punto di partenza lòa cifra pari a € 48,98 del primo paragrafo si prospettano due ipotesi.
In linea generale, nell’ipotesi di orario di 40 ore settimanali (ipotesi che ricorre, di norma, per i lavoratori iscritti alle gestioni private), il procedimento del calcolo per determinare la retribuzione minima oraria è il seguente: € 48,98 x 6 /40 = € 7,35. Qualora, invece, l’orario normale sia di 36 ore settimanali (ipotesi che ricorre, di norma, per i lavoratori iscritti alla Gestione pubblica), articolate su cinque giorni, il procedimento del calcolo è il seguente: € 48,98 x 5 /36 = € 6,80.
Informazioni e precisazioni utili a lavoratori e datori di lavoro
Busta paga: contributi obbligatori e figurativi – La circolare in questione contiene tantissime altre informazioni utili. Tra le tante questioni rispetto a cui vengono forniti chiarimenti ci sono info sui minimali di contribuzione per le retribuzioni convenzionali in genere, il massimale annuo della base contributiva e pensionabile e ancora – ad esempio – il massimale giornaliero per i contributi di malattia e maternità dei lavoratori dello spettacolo con contratto a tempo determinato.
Infine la Circolare fornisce precisazioni ai datori di lavoro in ordine alla regolarizzazione relativa al mese di gennaio 2020. Secondo la comunicazione Inps I datori di lavoro che per il versamento dei contributi relativi al mese di gennaio 2020 non abbiano potuto tenere conto dei valori contributivi aggiornati possono regolarizzare detto periodo entro il giorno 16 del terzo mese successivo a quello di emanazione della circolare datata 29 gennaio 2020.
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