Chiese a pagamento per i turisti, gratuite per i fedeli. In giro per l’Europa (ma anche in Italia ci sono alcuni esempi) luoghi di culto costellati da opere d’arte si fan pagare fior di euro per essere visitati, ma in Italia, e soprattutto a Roma, la proposta non attecchisce particolarmente, poiché il Vicariato vorrebbe mantenere gratuito l’ingresso per i luoghi di culto nella città eterna. Un ticket chiese, tuttavia, potrebbe sovvenzionare i lavori di manutenzione straordinaria che urgono in alcune chiese e basiliche. La proposta è del prefetto del Fec, il Fondo edifici di culto, Angelo Carbone.
Ticket chiese 2020: come funziona e quanto serve
Le chiese, soprattutto quelle ricche di opere d’arte, si trovano in difficoltà. Hanno bisogno di lavori di manutenzione ordinaria, e soprattutto straordinaria per preservare i tesori che custodiscono a fatica, visti i flussi di visitatori e turisti. Carbone ha affermato che stando ai dati elaborati con la Soprintendenza, è emerso che servirebbero più di 70 milioni di euro per il sostentamento delle chiese, una somma di cui però il Fec non dispone. Il Viminale è già all’opera per reperire le risorse al fine di effettuare i primi interventi più urgenti, e in tal senso la proposta di far diventare a pagamento l’ingresso in determinati luoghi di culto non sembra essere campata in aria. Tra l’altro, negli ultimi anni si era già parlato di introdurre un ticket di 2 euro per entrare nel Pantheon. Il nulla in confronto ai 28 euro per visitare la Sagrada Familia di Barcellona. La proposta venne bocciata Vicariato, per via dei motivi che abbiamo spiegato in precedenza.
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Ticket chiese 2020: a cosa serve esattamente
Ma un ticket d’ingresso nelle chiese agevolerebbe gli interventi fondamentali di manutenzione straordinaria da effettuare in certi luoghi di culto, monitorati peraltro da una commissione permanente creata appositamente per lo scopo dal Fec di concerto con la Soprintendenza Speciale di Roma. Per spiegare meglio di cosa si ha bisogno e degli eventuali rischi che si correrebbero nel caso in cui le risorse non fossero trovate e gli interventi non effettuati, Carbone fa l’esempio di Santa Maria della Vittoria a Roma, dentro la quale si può trovare l’Estasi di Santa Teresa d’Avila del Bernini. Qui i turisti, per vedere l’opera, si appoggiano spesso sulla balaustra in marmo della Cappella Cornaro, che vi si trova davanti. Il risultato è che la balaustra sta venendo giù. A ciò si aggiunga la criticità della mancanza di custodi all’interno del luogo.
Pur comprendendo le ragioni del Vicariato a riguardo, Carbone afferma che “laddove c’è la possibilità di inserire un biglietto, si riesce a conservare i monumenti”.
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