Francesca Colavita è una delle ricercatrici che ha contribuito all’isolamento del coronavirus, allo Spallanzani di Roma. La notizia uscita nel primo pomeriggio di ieri, domenica 2 febbraio 2020, ha fatto il giro dei media, rendendola improvvisamente celebre. Si è voluto spesso focalizzare sul fatto che nel team vi erano 3 donne (e 2 uomini, letteralmente quasi sempre tra parentesi) e che una di queste donne, Francesca Colavita per l’appunto, fosse precaria e guadagnasse tra i 16 mila e i 20 mila euro annui.
Chi è Francesca Colavita
Francesca Colavita ha 30 anni, è una ricercatrice di Campobasso e lavora da 6 anni allo Spallanzani, prima con un co.co.co e adesso con un contratto annuale, come ha spiegato lei stessa a Fanpage. Laureata in Biologa, con specializzazione in Microbiologia e Virologia, attualmente è precaria, ma presto sarà stabilizzata. E la recente impresa, seppur lodevole e incredibile, c’entra poco, perché la sua assunzione era già prevista. Infatti, come riportato dall’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato, “la procedura è già in corso, ma è un processo che era già cominciato per tanti come lei, non è legato solo a questo risultato”.
Tutte le bufale diffuse online sul coronavirus
Francesca Colavita e la passione diventata lavoro
La giovane e promettente carriera di Francesca Colavita è arricchita anche di alcuni viaggi in Sierra Leone, dove ha studiato il virus Ebola presso il laboratorio del Princess Christian Maternity Hospital di Freetown. Il contratto di collaborazione ora annuale allo Spallanzani la focalizza per l’appunto in virologia e biosicurezza. Se volesse esprimere un desiderio riguardo al suo lavoro, la Colavita chiederebbe più dignità ai ricercatori. Di certo il suo lavoro è anche la sua passione: “Studiare i virus è stimolante, è una sfida costante, una battaglia in cui stare sempre all’erta”. Infine puntualizza anche sul tema attualissimo di questi mesi, il sessismo. Che per la Colavita non c’è: “I problemi sono altri. La ricerca è importante per una nazione, e sarebbe importante fare investimenti a lungo termine per quello che riguarda i lavoratori”.
Intanto la sua pagina Facebook, che mostra la normalissima vita di una normalissima ragazza di 30 anni (e non potrebbe essere altrimenti), si è arricchita improvvisamente di messaggi di ringraziamento e, indubbiamente, messaggi privati. La speranza della ragazza, però, è che sia l’intero comparto della ricerca a essere valorizzato e premiato a dovere.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it