Un nuovo episodio di rimborso di interessi dai buoni fruttiferi postali di Poste Italiane a favore dei risparmiatori, stavolta registrato nelle Marche, a Recanati. La storia è sempre la stessa: un lavoratore, in questo caso dipendente di banca, sottoscrive dei buoni fruttiferi trentennali, in questa storia originariamente del valore di 8 milioni di lire complessivi (quattro da 1 milione e due da 2 milioni), quando l’ormai pensionato si reca presso l’ufficio postale convinto che il rimborso corrisponda a una certa somma, si vede consegnare un importo inferiore. La distanza tra quanto previsto dall’uomo e quanto calcolato dall’ufficio postale è piuttosto importante: da 62 mila euro si è infatti il calcolo riporta 44 mila euro, ovvero 18 mila euro in meno. Il pensionato chiede spiegazioni e chiarimenti, ma l’ufficio postale gli fa notare che i tassi di interesse, nel corso di questi 30 anni, sono stati modificati al ribasso e questa novità è maggiormente rilevante rispetto a quanto scritto sui buoni.
Rimborso buoni fruttiferi postali trentennali: il caso a Recanati
Il risparmiatore non ci sta e decide di agire per vie legali, consultandosi con gli avvocati Simone Santoro e Roberta Pizzarulli. Da qui la regolare procedura legale: il reclamo iniziale, poi una comunicazione inoltrata via PEC con il conteggio di tutti gli interessi, anno per anno, per ciascun buono. Poste Italiane però non cede, come riferisce cronachemaceratesi.it e nemmeno gli avvocati. Il risparmiatore non è stato opportunamente avvisato, i tassi di interesse legittimamente calcolati dall’uomo sono giusti e vanno applicati. Di recente Poste Italiane riceve un decreto ingiuntivo ammontante a 17 mila euro, la somma da rimborsare al risparmiatore. A breve il decreto ingiuntivo diventerà esecutivo e Poste Italiane sarà tenuta a pagare il dovuto. I conti tornano, il risparmiatore ottiene il rimborso che gli spetta.
Ricordiamo, come sempre in questo tipo di articoli, che i risparmiatori che trovano problemi nel rimborso degli interessi applicati sui Bfp possono rivolgersi alle associazioni dei consumatori e all’assistenza legale per valutare il caso specifico. Ogni caso, infatti, risulta differente e a sé e va preso attentamente in esame singolarmente.
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