Tim è stata multata dal Garante per la Privacy a causa di alcune pratiche di telemarketing scorrette effettuate tra l’inizio del 2017 e l’inizio del 2019 che hanno coinvolto milioni di utenti. La sanzione pecuniaria irrogata a Tim è stata di 27.802.946 euro. La decisione è stata presa a seguito delle diverse segnalazioni e delle lamentele da parte degli utenti ed ex clienti contattati – a volte in maniera ossessiva – dalla compagnia, senza il loro consenso, o nonostante la loro iscrizione nel Registro pubblico delle opposizioni, o a seguito di altre differenti modalità di contatto.
Tim multata da Garante Privacy: le motivazioni
Inoltre “ulteriori doglianze hanno evidenziato il mancato riscontro alle istanze formulate dagli interessati con riguardo ai diritti sanciti dalla normativa in materia di protezione dei dati personali, e in particolare a quelli di accesso ai propri dati e di opposizione al trattamento per finalità promozionali, nonché la richiesta di un consenso, da rilasciare obbligatoriamente per il trattamento ai fini di marketing, in sede di attivazione del programma Tim Party” nonché “la raccolta di un consenso unico e indistinto al trattamento dei dati per svariate finalità nell’ambito della modulistica predisposta per l’autocertificazione di possesso di linea prepagata”.
Sempre nello stesso periodo Tim ha inoltrato diverse notifiche relativamente alla violazione dei dati personali che hanno individuato squilibri tra i sistemi che trattano i dati personali della clientela in modo da provocare l’errata attribuzione di linee telefoniche ai soggetti intestatari o l’errata associazione tra intestatari e dati di contatto utilizzati dalla Società.
Telemarketing illecito: le violazioni commesse
Tra le violazioni commesse da Tim figurano:
- Contatti commerciali effettuati nel corso di campagne promozionali rivolte a soggetti non clienti senza il consenso degli interessati, numerazioni contattate anche fino a 155 volte in un mese, e conseguente assenza di controllo da parte della società.
- Errata gestione delle black list di esclusione dalle campagne commerciali e mancato aggiornamento delle stesse.
- Telefonate promozionali verso numeri non presenti nelle liste di contattabilità.
- Contatti promozionali effettuati dalla Società nonostante l’esercizio del diritto di opposizione degli interessati.
- Casi di conservazione nel Customer Relationship Management della Società dei dati relativi a clienti di altri Operatori, ai quali Tim fornisce il mero servizio di rete e infrastrutture per un tempo eccedente i limiti previsti dalla legge (10 anni) e con visibilità da parte degli operatori del customer care oltre i limiti temporali stabiliti dalle policy societarie (5 anni), nonché casi di utilizzo abusivo di dette numerazioni per finalità promozionali.
- Acquisizione del consenso promozionale nell’ambito del programma Tim Party con modalità che non ne assicurano la libera manifestazione.
- Rilascio di indicazioni non corrette sulla trasparenza dei dati rispetto ad alcune App.
- Uso di moduli cartacei di raccolta di dati personali con richiesta di unico consenso per diverse finalità.
- Inadeguata gestione della Società dei sistemi che trattano dati personali in violazione dei principi di esattezza dei dati e di riservatezza e integrità dei sistemi.
L’Autorità ha pertanto sanzionato la società con una multa pecuniaria e con una serie di misure correttive che prevedono divieti e prescrizioni in materia di marketing e utilizzo dei dati. Le misure correttive dovranno essere implementate in tempi stabiliti e certi. Il pagamento della multa, invece, dovrà essere effettuato entro 30 giorni.
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