Fin dall’alba dei tempi gli sfigati inventano raggiri per riuscire a sedurre le donne. Il grande classico dei classici è l’aggendesecreto: c’è la storia di uno che scopa lei e 5000 euro grazie a una pistola a pallini. Un altro le dice di stare indagando sul suo ex, poi la narcotizza e stupra. Uno dice di volerla addestrare, in realtà è un pazzo che le svuota il conto corrente. Uno si presenta addirittura come generale dei servizzzisecreti con contatti in Vaticano, lei tutta orgogliosa galoppa a raccontarlo ai parenti ma alla fine salta fuori che era un caciottaro di Bergamo.
Un torinese con la frase d’approccio “sono un aggendesecreto e posso commettere i reati che voglio” se ne tromba addirittura due e scippa loro 30,000 euro. Menzione anche di quello che ne truffa una manciata, poi appena loro osano avere dei dubbi lui finge di essere inseguito dalla CIA e fugge con i loro risparmi: naturalmente era un pizzaiolo bancarottaro.
Niente in confronto a William Allen Jordan, comunque; sette mogli, tredici figli e 200,000 sterline rubate spacciandosi per agente dell’MI6.
Perché esistono infami del genere?
Bè, le motivazioni di truffatori e truffati spesso coincidono: abbiamo vite monotone, esistenze banali, emozioni slavate e abbiamo bisogno di raccontarci di essere migliori o di meritare compagni di vita migliori. Il matrimonio non regge la crisi di mezz’età, butti tutto nel cesso per bicipiti o natiche fresche e in sei mesi ti trovi single a ballare Com’è bello far l’amore da Trieste in giù, cercando di rivivere i tempi in cui la pallina della roulette girava ancora.
È tardi per ricostruirti una vita, ma non per inventartela.
Prendiamo S.M., un 52enne che si presenta all’hotel Royal qualificandosi come fidanzato di Diletta Leotta e chiedendo di vederla: qual è la sua storia? Da dove siamo partiti per arrivare in quest’abisso? Come nei voli low cost, c’è più da raccontare del viaggio che della destinazione. A sedici anni parti per cambiare il mondo e arrivi a 52 nella hall di un albergo, fatto come uno stegosauro, mentre farnetichi di condurre il festival di San Remo e trombare una delle donne più belle del mondo. Quanti checkpoint abbiamo mancato?
Chi li ha mancati tutti, però, viene da un altro pianeta
Sabrina Ferilli così come Manuelona Arcuri è una milf nazionale, rappresenta cioè quell’icona popolana un po’ “aò ma che te guardi” e un po’ “vie’ qua che me te magno”. Sogno erotico di grandi e piccini, essendo noi sani di mente ce la mettiamo via e optiamo per donne più raggiungibili. Carlo no. Aspirante autore teatrale e sedicente esperto di ufologia, sta camminando per strada quando incontra la Ferilli; è in quel momento che la sua coscienza si risveglia. Dopo 69 anni realizza di essere stato mandato da una razza aliena sulla Terra con il compito di garantire la prosecuzione della specie, ma per farlo è necessario copulare con lei.
Pensa le casualità della vita.
Carlo si affretta a scriverle lettere dove elenca le proprie ragioni, ma non ottiene risposta. Allora scopre dove abita e si presenta prima con fiori e canzoni, poi con una tuta celeste e una spada giocattolo e infine avvolto in un mantello rosso. La segue ovunque per cinque anni, costringendola a cambiare vita, abitudini e misure di sicurezza. Come tutti i maniaci diventa via via più aggressivo, fino a strattonarla definendola “distruttrice dell’umanità” e a quel punto la Ferilli si decide a denunciarlo. I Carabinieri consegnano l’alieno messia al giudice, che non crede né alle sue origini né all’infermità mentale e dispone il divieto d’avvicinamento.