Reddito di cittadinanza 2020: card agli Scissionisti, l’indagine a Napoli
Reddito di cittadinanza, la card dellla misura voluta dal Governo Conte I che spunta all’esito di indagini penali. I casi più eclatanti.
Da quando si è iniziato a parlare della misura del reddito di cittadinanza, attiva da diversi mesi, si è sempre molto discusso di vari aspetti compreso il rischio di prestare il fianco ai furbetti che avrebbero approfittato indebitamente di uno strumento nato per dare una opportunità di lavoro a chi non ha il lavoro o ha perso il lavoro.
Reddito di cittadinanza, i controlli
Nel corso dei mesi è capitato più volte, durante i controlli portati avanti dai soggetti preposti, di verificare che soggetti senza titolo percepissero il RdC. Sono stati scoperti vari casi distribuiti sull’intero territorio nazionale. Si è così saputo che le cifre erogate venivano mese per mese per fare alcuni esempi incassate – oltre che dai legittimi beneficiari – anche da pusher, parcheggiatori abusivi, finti nullatenenti e criminali anche di una certa rilevanza. L’aspetto sorprendente consiste nel fatto che non sempre le scoperte sono state il frutto dei controlli previsti con la misura del reddito.
I casi gravissimi
Purtroppo con altrettanta frequenza i casi sono emersi dai risultati di indagini penali che hanno portato all’arresto di persone colpite da misure cautelari per reati di vario genere. Facciamo sinteticamente alcuni esempi.
Come riportato dal quotidiano Il Messaggero, da un’indagine che ha portato a 24 arresti per narcotraffico tra Campania e Lazio è venuto a galla che sei nuclei familiari fossero in possesso della card gialla ricaricabile del reddito di cittadinanza. Tra questi anche alcuni familiari di Ciro Capasso ritenuto vicino al clan degli scissionisti di Secondigliano. Una scoperta simile a quella fatta circa un mese fa dalla Guardia di Finanza che, nella Locride, ha scoperto 237 casi di beneficiari non regolari. Tra loro soggetti vicini e familiari di soggetti accusati di vicinanza alla ‘ndrangheta.
Altro caso. Questa volta a Lamezia Terme. Su 19 arrestati per spaccio 8 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza con esito positivo. Purtroppo tutto ciò dimostra che purtroppo non sempre la rete dei controlli si è sinora rilevata sufficiente per evitare che le risorse finissero impropriamente nelle tasche di soggetti senza scrupoli che dichiarano condizioni diverse da quelle reali al fine di intascare i soldi stanziati.
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