Fattura elettronica – È di qualche giorno fa l’annuncio da parte dell’Agenzia delle Entrate: in arrivo una versione aggiornata del tracciato Xml. Passo avanti verso la compilazione automatica dei moduli per liquidazioni periodiche e annuali ma anche dei Registri Iva e, presto, della dichiarazione dei redditi.
Fattura elettronica: cos’è il tracciato Xml
L’Xml, acronimo che sta per eXtensible Markup Language, è il linguaggio che costituisce la struttura della fattura elettronica. In pratica, nonostante le differenze che possono esserci a livello di layout, l’aspetto estetico in poche parole, è il format in cui si inseriscono i dati specifici di ogni e-fattura (fin qui ne sono state emesse più di 2miliardi tra B2B e B2C). Lo ha realizzato la Sogei, la società informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, appositamente per funzionare sul Sistema di Interscambio.
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Verso una maggiore integrazione con il sistema fiscale
Con il cambiamento di tracciato la fattura elettronica si evolve: fino a questo momento l’e-fattura era dedicata in particolare alla compilazione corretta dei dati obbligatori in base alla normativa. Ora, anche se grazie a delle modifiche minime al sistema di inserimento delle informazioni facoltative, si punta a renderlo uno strumento maggiormente integrato con il sistema fiscale in generale. Gli interventi alla struttura delle e-fatture, nello specifico, hanno riguardato il blocco “ritenute”, che diventa multiplo (inserite anche Enasarco e Inps), l’aumento dei decimali fino a 8 del campo di sconto, una definizione più accurata del Type del campo email e, infine, una modifica più evidente delle codelist che riguardano i campi “Tipo documento” e “Natura” (più dettagli per “non imponibile” e “inversione contabile”).
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Insomma, un po’ come accade per le dichiarazioni dei redditi precompilate, con i correttivi al tracciato Xml si punta a fare un decisivo passo in avanti verso la compilazione automatica dei moduli per le liquidazioni periodiche annuali e periodiche così come dei registri Iva (senza escludere in futuro anche una maggiore integrazione proprio con la dichiarazione dei redditi). Tuttavia, tale processo non potrà non essere lungo: non dovranno esserci nuovi sviluppi in questa direzione prima del 2021.
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