Chi è il prefetto e cosa fa: mansioni e poteri sulle forze dell’ordine
Chi è il prefetto, qual è la sua origine storica e il suo ruolo all’interno dell’organizzazione dello Stato. Le funzioni e i poteri.
Nella narrazione dei casi di cronaca degli ultimi mesi – legati soprattutto alle problematiche dell’immigrazione e della pubblica sicurezza – è stata molto spesso citato il prefetto, ovvero una figura che opera alle dipendenze dirette del Ministero dell’Interno. In effetti, la sua attività ha connotati molto “pratici” e che si riflettono quotidianamente sulla vita dei cittadini di un certo territorio. Vediamo allora di preciso chi è, cosa fa e quali poteri ha sulle forze dell’ordine.
Prefetto: chi è e l’origine storica in Italia. Le mansioni
Storicamente, in Italia l’origine della figura del prefetto si fa risalire al periodo del dominio napoleonico, quando con un decreto del 1802 fu deciso di introdurre anche nella penisola lo specifico sistema di organizzazione dei poteri locali, di tipo piramidale-gerarchico, sulla falsariga di quello francese. Ovvero: il territorio venne suddiviso in dipartimenti, distretti e comuni. Il prefetto fu messo a capo dei dipartimenti, il sottoprefetto a capo dei distretti e e il sindaco a capo dei comuni.
Nel corso dei secoli, tale figura si è conservata – pur evolvendosi secondo i mutamenti subiti dallo Stato italiano e dalle sue leggi – a riprova della sua essenzialità per la vita della comunità di un territorio.
Oggi la figura del prefetto trova la sua disciplina normativa nella legge n. 300 del 1999, inerente la riforma dell’organizzazione del Governo. Tale provvedimento ha sancito che la Prefettura è l’ufficio territoriale del Governo, diretto ovviamente dal prefetto in rappresentanza territoriale del Governo stesso. Duplice la funzione essenziale della figura, una professione cui si accede obbligatoriamente tramite superamento di un concorso pubblico:
- collaborare in sinergia con gli enti locali;
- coordinare l’attività amministrativa degli uffici periferici statali.
Insomma appare piuttosto chiaro il ruolo di intermediario e di “collante” tra enti, istituzioni e società civile che il prefetto riveste. Egli, in quanto organo periferico del Ministero degli Interni (da cui dipende in via gerarchica), è un pubblico funzionario che di fatto rappresenta il Governo nello spazio della Provincia. Ma non solo: in veste di elemento di raccordo, il prefetto è tenuto anche ad informare il Viminale circa le questioni locali più problematiche e che necessitano di un’autonoma trattazione anche a livello centrale. Non meno rilevanti altre ulteriori funzioni tipiche dei prefetti, che richiamiamo in sintesi:
- attività di vigilanza sui sindaci e di mediazione nelle vertenze di lavoro;
- attività di responsabilità per ciò che attiene la garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica;
- intervento immediato in ipotesi di calamità naturali;
- coordinamento di sospensione e scioglimento dei consigli comunali;
- coordinamento delle consultazioni elettorali e referendarie a livello locale.
Insomma, appare chiaro il ruolo assolutamente non marginale del prefetto, il quale a livello locale quotidianamente si occupa di materie e settori riconducibili all’attività del Viminale, ovvero protezione civile, sicurezza, immigrazione, sviluppo di aree arretrate ecc. Nell’esercizio dei suoi compiti, può adottare autonomamente provvedimenti amministrativi, ovvero ordinanze e decreti.
I poteri sulle forze dell’ordine: quali sono?
Menzione specifica per quanto riguarda i poteri sulle forze dell’ordine, riconducibili anch’essi al prefetto che, peraltro, può talvolta assumere anche un’altra rilevante carica inerente il Ministero dell’Interno, ovvero quella di Capo della Polizia di Stato.
La figura del prefetto, in quanto rappresentante periferico del Viminale, è tenuta anche e soprattutto ad attuare le direttive ministeriali in materia di ordine e pubblica sicurezza e a coordinare le forze di polizia locali. Anzi, tale figura redige piani coordinati di controllo del territorio nella finalità di assicurare la pace sociale ed arginare i reati.
Egli infatti presiede e coordina il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, organo consultivo in cui sono inclusi anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante della Guardia di Finanza, il Questore, il Presidente della Provincia e il Comandante Provinciale del Corpo Forestale.
Concludendo, non possono non essere altresì menzionate le competenze in materia di attribuzione della qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza agli appartenenti alla Polizia Municipale, emissione dei cosiddetti porti d’arma corta per auto-difesa e autorizzazione a gestire Istituti di Vigilanza e Agenzie Investigative.
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