Bollette 28 giorni: rimborsi automatici, il parere del Consiglio di Stato

Pubblicato il 6 Febbraio 2020 alle 15:04 Autore: Daniele Sforza

Nuovo parere del Consiglio di Stato, stavolta sui rimborsi delle bollette 28 giorni che le compagnie non vogliono erogare in automatico.

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Bollette 28 giorni: rimborsi automatici, il parere del Consiglio di Stato

Notizie positive per gli utenti che hanno subito la fatturazione delle bollette 28 giorni da parte delle principali compagnie telefoniche. C’è un nuovo capitolo nella vicenda dei rimborsi di tali bollette, con il nuovo parere del Consiglio di Stato, che si è espresso sul tema, condannando ancora una volta il comportamento scorretto delle aziende e imponendo l’automatismo dei rimborsi.

Rimborsi bollette 28 giorni: un riassunto della vicenda

Com’è ormai noto le compagnie Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb hanno tentato vie traverse per evitare di rimborsare i propri clienti penalizzati dalle bollette 28 giorni. Prima hanno proposto loro delle formule compensative, che però non erano tali da corrispondere effettivamente al rimborso dovuto (Giga, minuti e altri servizi extra gratuiti). Poi ci hanno provato con le procedure di rimborso tramite esplicita richiesta da parte dell’utente, per via telematica (scoraggiando così anziani e soggetti poco avvezzi alla tecnologia). Le associazioni dei consumatori hanno continuato a condannare il comportamento scorretto delle aziende, intimando che i rimborsi fossero automatici. E proprio in questa direzione è inquadrare il nuovo parere del Consiglio di Stato, che ha di fatto legittimato quanto già stabilito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a proposito dei rimborsi automatici.

Perché i rimborsi devono essere automatici

Come riporta Il Salvagente, il Consiglio di Stato ha definito “sleale” il ricorso alle bollette a 28 giorni, perché faceva cadere in errore gli utenti, confusi da calcoli e metodiche, che li allontanavano dalla consapevolezza di stare in realtà pagando 13 mesi anziché 12. Tra gli altri fattori di slealtà, il CdS illustra anche l’inutilità del diritto di recesso, in quanto tutte le compagnie utilizzavano queste tempistiche di fatturazione. I rimborsi devono pertanto essere automatici: “l’erogazione gratuita della prestazione sostituisce la somma di danaro che è stata prelevata dalla generalità degli utenti con il sistema di fatturazione in esame”. In conclusione, a fronte di violazioni generalizzate utilizzate da tutte le compagnie, è indispensabile una immediata e automatica tutela indennitaria di massa a favore di tutti gli utenti vittime della fatturazione a 28 giorni.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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