Pensioni 2020 e buchi contributi Inps, ecco come coprire i periodi
Pensioni 2020 e buchi contributivi Inps, da un caso specifico alle ipotesi configurabili in cui è consentito sopperire con la contribuzione volontaria.
Pensioni 2020 – Durante la puntata di DiMartedì andata in onda il 4 febbraio si è parlato anche di pensioni ed in particolare di quali sono le opzioni in cui è possibile sopperire alla presenza di buchi contributivi.
Pensioni 2020, il caso preso in considerazione col buco contributivo di 2 anni e 2 mesi
Non è la prima volta che parliamo dell’argomento. Tornando a La7, nello specifico il servizio trasmesso ha presentato il caso di una lavoratrice che nel corso della carriera – a fronte di un periodo in cui è rimasta disoccupata dopo una attività in proprio e dunque senza percepire l’indennità di disoccupazione – ha totalizzato un buco contributivo pari a 2 anni e 2 mesi. L’esperto, intervistato durante il servizio, ha spiegato che Nadia ha la possibilità di rimediare al buco contributivo con un costo pari a 16.000 euro. Importo sul quale è applicabile una agevolazione fiscale pari al 50%. Col risultato che avendo la possibilità di rateizzare tale pagamento per un massimo di 120 rate, la persona presa come riferimento ha modo di coprire il suo buco contributivo con un costo mensile di circa 68 euro.
Informazioni generali sui periodi e i casi in cui è possibile coprire i buchi contributivi
Pensioni 2020 – Allargando l’orizzonte a tutti i casi in cui è prevista la cosiddetta la “pace contributiva” è opportuno ricordare che sono riscattabili periodi sino a 5 anni di contributi. Quali sono i casi in cui è ammessa? Si possono “coprire” tutti i buchi contributivi compresi tra l’anno di prima iscrizione ad una delle gestioni previdenziali amministrate dall’Inps e l’anno in cui risulta versato l’ultimo contributo presso una delle stesse gestioni Inps.
I periodi riscattabili non devono risultare soggetti a obbligo contributivo, o già coperti da contribuzione versata presso altre forme di previdenza obbligatoria. Possono accedere alla pace contributiva coloro che sono iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, o alle forme sostitutive ed esclusive, o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, o, ancora, alla gestione separata; non sono già titolari di pensione; sono privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
Per quanto riguarda il costo, dopo aver visto l’importo in un caso specifico, vediamo quale è la regola generale. Per ogni anno da riscattare bisogna applicare l’aliquota vigente nella gestione previdenziale a cui appartiene l’iscritto (33% per i dipendenti), per il reddito imponibile degli ultimi 12 mesi. Come sintetizzato dal sito laleggepertutti il calcolo prevede: imponibile degli ultimi 12 mesi, per aliquota contributiva, per il numero di anni da riscattare.
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