Bolletta gas: ogni quanto ne viene emessa una? Le tempistiche dipendono dal mercato di appartenenza. In ogni caso è possibile richiedere un indennizzo se non vengono rispettate le scadenze previste: a quanto ammonta?
Bolletta gas: ogni quanto arriva?
Non c’è una risposta univoca a questa domanda, infatti, le tempistiche legate all’invio della bolletta del gas variano a seconda del mercato di appartenenza, tutelato o libero. Per quanto riguarda il mercato tutelato, la frequenza cambia a seconda dei consumi annui, dunque, l’invio avviene ogni 4 mesi sotto i 500 metri cubi all’anno, ogni 3 mesi tra i 500 e i 5mila metri cubi all’anno e ogni mese sopra i 5mila metri cubi all’anno.
Tra l’altro, visto che le bollette ordinarie, cioè al di sotto dei 5mila metri cubi (oltre questa soglia si paga sui consumi effettivi), di solito si basano su una presunzione dei consumi si riceveranno anche delle bollette di conguaglio: ciò almeno una volta all’anno se si rimane entro i 500 metri cubi all’anno, almeno una volta ogni 6 mesi tra i 500 e i 5mila metri cubi all’anno. Nel mercato libero, invece, è l’azienda con cui si è sottoscritto il contratto (e non l’ARERA) a decidere la frequenza relativa all’invio delle bollette: generalmente è bimestrale (il dato è riportato sicuramente in una qualunque fattura).
Bolletta gas maxi dopo il distacco della fornitura: quando si deve pagare
Ritardo emissione ed indennizzo automatico
Di consueto le bollette del gas arrivano con un congruo anticipo rispetto alla scadenza fissata per il pagamento, tuttavia, un problema logistico o un disservizio può sempre porsi e causare un ritardo (a volte anche di anni, non ci sarebbe da stupirsi).
Se l’emissione delle bollette (che non può andare oltre i 45 giorni solari dall’ultimo consumo fatturato nel mercato tutelato, nel mercato libero tale termine potrebbe essere stato diversamente stabilito) non rispetta la periodicità prevista, sempre considerando le differenze tra mercato tutelato e libero, è prevista la corresponsione all’utente di un indennizzo automatico con la prima bolletta utile – anche se spesso l’utente è costretto a sollecitare il fornitore – che può arrivare fino a 60 euro in caso di ritardo superiore ai 90 giorni solari.
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