Novak Djokovic: l’eterno terzo incomodo.
Nella giornata del 7 febbraio si è svolto un incontro amichevole fra Roger Federer e Rafa Nadal in Sudafrica per raccogliere fondi per l’associazione umanitaria dello svizzero. Oltre cinquantamila spettatori a seguire la partita tra i due tennisti più famosi della storia di questo sport. Tutto bello, ma in ciò emerge uno sconfitto: Novak Djokovic.
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Novak Djokovic: perché il pubblico non lo ama?
Novak Djokovic è un autentico fenomeno: ha vinto 17 Slam, ha la risposta e il rovescio migliori della storia del tennis, ha una mentalità e un fisico di ferro, è un grande professionista ed è pure simpatico. Eppure, ogni volta che si scontra con uno degli “altri due”, è sempre la stessa storia: il pubblico sta sempre dalla parte dell’avversario, che si trovi in Francia, a Wimbledon o in un’altra parte del mondo. Ma perché il serbo non è amato quanto i suoi due rivali?
La risposta è semplice: La rivalità fra Federer e Nadal risale al 2005, anno del primo titolo Slam di Rafa (il primo di Roger risale al 2003), Novak Djokovic ha invece vinto il suo primo major nel 2008, ma è solo dal 2011 che il tennista di Belgrado è in grado di competere alla pari con gli altri due mostri sacri. Nel corso di questi sei anni Federer e Nadal sono diventati delle autentiche leggende, nelle finali dei tornei più importanti la sfida era quasi sempre tra loro due, e spesso erano lotte entusiasmanti. Così lo svizzero e lo spagnolo si sono presi la scena e la simpatia del pubblico, lasciando la polvere a tutti gli altri.
Eppure Novak Djokovic, col tempo, si è ripreso con gli interessi: infatti negli scontri diretti con ambedue i suoi rivali è in vantaggio, e spesso gli ha rifilato delle notevoli delusioni (Ci ricordiamo ancora tutti la finale di Wimbledon dell’anno scorso vinta al tie-break del 5° set dopo aver annullato 2 palle match sul servizio di Federer), è stato costantemente numero 1 del mondo (per ben 5 anni ha concluso la stagione in cima al ranking) ed ha vinto 78 tornei, tra cui, come detto sopra, 17 Tornei dello Slam.
Ma ai puristi del tennis Novak Djokovic non piace: c’è chi dice che è scorretto perché finge di non farcela più per poi rimontare mandando in crisi psicologica gli avversari, a nessuno piace il suo stile di gioco da fondocampo, molti dicono che non emoziona solo perché non scende a rete come Federer, visto come Dio in terra dagli appasionati di questo sport.
Sanremo: Djokovic fa lo spettatore
Ma la testimonianza di quello che ho scritto qua sopra si può riassumere nella seconda serata del Festival di Sanremo, svoltasi questo mercoledì. Novak Djokovic, chiamato in fretta e furia da Fiorello ad assistere alla kermesse (i due sono grandi amici), viene coinvolto dallo showman, con cui gioca a tennis e si esibisce in un pezzo di Eros Ramazzotti, di cui il serbo è fan. Tempo dello stacchetto: dieci minuti, con i media che non ne hanno fatto alcun accenno.
Questo fa riflettere. Ancora una volta, Novak Djokovic, l’attuale numero 1 del mondo, è stato trattato come uno qualunque, lui che è un’autentico mito tennistico nonché una star internazionale. Il mondo del tennis deve guardare oltre Federer e Nadal: purtroppo questi due straordinari campioni non possono durare per l’eternità ed è giusto che il pubblico inizi ad apprezzare anche altri atleti che si impegnano 365 giorni l’anno per essere come lo spagnolo e l’elvetico ma i cui sforzi non vengono il più delle volte riconosciuti. E allora c’è un solo modo per cui Novak Djokovic può essere riconosciuto alla pari degli altri due titani: fissare il nuovo record di Slam vinti. Ci proviamo Nole?
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