Pensioni ultime notizie: confronto governo-sindacati al via. I punti
Pensioni ultime notizie, oggi lunedì 10 febbraio 2020 nuovo appuntamento tra governo e sindacati per discutere sulla riforma del sistema.
Sul tema pensioni ultime notizie riguardano il nuovo appuntamento previsto per oggi, lunedì 10 febbraio 2020, tra governo e sindacati a proposito della riforma generale del sistema pensionistico. Dopo un discorso generale introduttivo e un focus sulla pensione di garanzia per i giovani, un altro tema portante sarà discusso in giornata, quello della flessibilità in uscita, e dunque anche del post-Quota 100. Il prossimo 19 febbraio, invece, si parlerà di previdenza complementare, come spiegato in quest’articolo a proposito della roadmap prefissata.
Pensioni ultime notizie: confronto governo-sindacati, i temi di lunedì 10 febbraio
Una cosa è certa: il pacchetto complessivo della misura che andrà a compensare Quota 100 e a garantire una flessibilità in uscita per tutti dovrà costare di meno del pacchetto Quota 100. Su questo punto è stato chiaro il tecnico del Governo esperto di economia Marco Leonardi. Pertanto, facendo un rapido calcolo, il costo delle misure dovrà essere complessivamente inferiore a 8 miliardi annui, anche se per Quota 100 non è (ancora) stato speso tutto.
Finora i rapporti tra governo e sindacati sono stati definiti da entrambe le parti costruttivi, ma oggi il tema è caldo e i sindacati continuano a spingere sulla flessibilità in uscita a partire dall’età di 62 anni, mantenendo quindi il requisito anagrafico di Quota 100. Si parla anche di 20 anni di contributi, anche perché una buona parte di persone, spiega il segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli, ha il retributivo fino al 2011 e pertanto il costo per lo Stato sarebbe più basso rispetto alle stime.
Pensioni ultime notizie: cosa chiederanno i sindacati al governo
Ghiselli è stato però chiaro anche su un’altra cosa: “Non siamo disponibili a fare uno scambio tra anticipo pensionistico e calcolo dell’intera pensione con il metodo contributivo come avviene con Opzione Donna”. Secondo i calcoli, infatti, ciò costerebbe il 30% dell’assegno ai futuri pensionati.
Tra le richieste che avanzeranno i sindacati ci sarà una sorta di Quota 41 per tutti (uscita con 41 anni di contributi per donne e uomini, indipendentemente dall’età), e lo stop al meccanismo che lega l’età pensionabile alla speranza di vita. Tra gli altri temi importanti gli sconti pensionistici per chi svolge lavori gravosi e per le donne, nonché la possibilità di rendere strutturale l’Ape sociale.
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