I dati ISTAT parlano chiaro: l’evasione fiscale praticata nella penisola vale circa il 12% del PIL, ovvero una cifra superiore ai 100 miliardi di euro. I settori più coinvolti sono lavoro in nero o clandestino, ristorazione, commercio al dettaglio e all’ingrosso e servizi alla persona. Insomma un problema concreto ed esteso per le casse dello Stato e per l’Agenzia delle Entrate che ogni anno si ripresenta con forza, ma che il Fisco, anche grazie alle innovazioni tecnologiche, oggi può combattere più efficacemente. La domanda però che in molti si fanno è la seguente: esistono dei modi per evadere il fisco legalmente? ovvero ci sono delle circostanze che non rendono l‘evasione fiscale anche un illecito? Vediamolo.
Evasione fiscale: alcuni dati sul fenomeno
Come si è accennato, il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia è quanto mai diffuso un po’ a tutti i livelli: evade il piccolo commerciante ed evade il libero professionista e l’imprenditore. La fetta maggiore del denaro non conferito allo Stato è quella correlata alle tasse, con più di 98 miliardi di euro non versati al Fisco; a seguire l’altra evasione, quella dei contributi previdenziali, che vengono sottratti all’erario per una cifra di poco superiore agli 11 miliardi di euro. E probabilmente non stupirà che è l’IRPEF – ovvero l’imposta sui redditi delle persone fisiche – la tassa oggetto di maggior evasione fiscale in Italia, con ben 38 miliardi evasi; segue un’altra imposta ben nota e non troppo gradita agli italiani, ovvero l’IVA, con quasi 36 miliardi di euro non versati.
Se è vero che dare luogo ad un evasione fiscale comporta il rischio di essere condannati per un illecito e di finire anche in carcere, è altrettanto vero che c’è chi si chiederà se è davvero possibile un’evasione fiscale lecita, ovvero se c’è qualche spiraglio tra le norme in materia, che consente – in qualche modo – di aggirare la stretta del Fisco, senza violare le regole.
Evasione fiscale: l’elusione è comunque illecita
Il quesito è insomma capire se ci si può nascondere agli occhi del Fisco, occultando magari del denaro. E non bisogna confondersi: al pari dell’evasione fiscale, anche l’elusione fiscale – o, in gergo, l'”abuso di diritto” – è anch’essa attività illecita. Infatti la legge punisce anche chi, attraverso mezzi o strategie di per sé lecite, ottiene un risultato non conforme alla normativa fiscale. Tanti i possibili casi di elusione fiscale, astutamente mirata a ridurre gli oneri fiscali: ad esempio molto diffuso è il caso di chi intesta un automobile di grossa cilindrata alla propria azienda, facendone però un uso privato e personale. Anche diffuso è il caso di chi intesta utenze e beni ai propri familiari, per restare “coperto”.
Pertanto, domandarsi se si può evadere il fisco in modo legale, non deve far credere – erroneamente – che è possibile fare legittimo ricorso all’elusione fiscale. Al massimo, si può dire che evasione ed elusione fiscale, se confinate entro certi limiti di importo, non costituiscono reati tributari: piuttosto si tratta soltanto di illeciti amministrativi, ovvero multe. In queste ultime circostanze, scatta l’accertamento fiscale e la fase di riscossione esattoriale che si completa con il pignoramento dei beni del debitore.
Nascondersi legalmente al Fisco: come? È davvero possibile?
Forse il modo più conosciuto di fare un’evasione fiscale è quello, semplicemente, di non risultare visibili agli occhi del Fisco. Se è vero infatti che tutti abbiamo una carta di identità, un atto di nascita e un codice fiscale, è altrettanto vero che se una persona non ha mai fatto la dichiarazione dei redditi e non ha un conto in banca, è ben difficile che l’Agenzia delle Entrate possa risalire proprio a questa persona.
Il problema però potrebbe presentarsi nel caso di acquisti di nuovi beni. Infatti, se la compravendita avviene con scontrino anonimo, non ci sono rischi, ma se l’acquisto è fatto con codice fiscale ed emissione di fattura (quando si compra ad esempio una casa o auto nuova), allora il rischio di essere intercettati dal Fisco, sussiste. Insomma scatta quel che è chiamato “redditometro”, uno strumento che consente l’accertamento sintetico del reddito di una persona, in base alla sua capacità di spesa.
Pertanto il Fisco può svolgere i suoi controlli in modo penetrante, incrociando i dati dei contribuenti per capire se ci sono incongruenze, ovvero la spia di una possibile evasione fiscale. Tra l’altro, oggi le spese controllate dall’Agenzia delle Entrate sono davvero disparate, ricomprendendo – ad esempio – quelle per i consumi di luce e gas oppure le spese per i viaggi.
Forse un’alternativa più azzeccata per dare luogo a un’evasione fiscale “legale” è rappresentata dallo spostamento della propria residenza all’estero, al fine di pagare le tasse di un altro Paese che ha un’imposizione fiscale meno gravosa di quella italiana. Tuttavia, per non essere considerati evasori fiscali, occorre che colui che sposta la residenza non risulti iscritto nell’anagrafe della popolazione residente in Italia per più della metà dell’anno (ovvero 183 giorni), non sia domiciliato e non abbia dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno e sia obbligatoriamente iscritto all’Aire (ovvero l’Anagrafe italiana dei residenti all’estero).
Tirando le somme, non è sufficiente porre la residenza all’estero, eliminando quella del precedente Comune italiano: serve vivere all’estero per almeno 184 giorni o altrimenti, il rischio di essere sanzionati per illecito fiscale, è ben chiaro.
Altri metodi diffusi per evadere il Fisco
In verità, come si può ormai dedurre, non esistono metodi corretti o legali per evadere il Fisco: se la legge dice che quell’imposta va pagata, questo va fatto. Non sono ammessi escamotage, neanche astuti. Vediamo però ancora – in una rapida rassegna – alcuni dei modi più diffusi e più ingegnosi, di evadere le tasse:
- separazione fittizia dei coniugi per avere redditi più bassi agli occhi del Fisco. L’esito è quello di più redditi distinti e più Isee, inferiori rispetto all’Isee della famiglia prima della separazione fittizia. Lo scopo è chiaro: ottenere benefici fiscali, ingannando il Fisco;
- intestazione fraudolenta di beni ai familiari, per evitare che l’Agente della Riscossione pignori questi beni, in caso di debiti non saldati con il Fisco;
- fatture false, gonfiate e non veritiere, piuttosto diffuse specialmente nel mondo dell’impresa e tra i liberi professionisti;
- predisposizione di una società per utilizzarla come copertura o “schermo”, cui intestare i propri beni: un altro chiaro – seppur ingegnoso – esempio di evasione fiscale.
Concludendo, per evitare complessi calcoli e strategie, contro cui il Fisco può peraltro combattere sempre più efficacemente, resta soltanto una cosa: comportarsi da contribuenti onesti e rispettare le scadenze fiscali.
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