Governo ultime notizie: scontro aperto su prescrizione, le novità
Governo ultime notizie: scontro aperto su prescrizione, le novità. Italia Viva è pronta a votare un emendamento della Lega per bloccare la riforma Bonafede
Dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria, il governo è tornato al lavoro su uno degli argomenti più caldi e delicati del momento: il nodo prescrizione. Contenuta nella riforma della Giustizia proposta dal ministro Bonafede – che prevedeva un blocco della prescrizione dopo la condanna in primo grado -, la misura è stata ampiamente criticata da Italia Viva di Matteo Renzi. Proprio l’ex premier ed ex segretario del PD ha tirato la corda più di tutti tra i leader della maggioranza, dando luogo ad un rafforzamento dell’asse PD-M5S-LeU. Proprio su proposta del deputato di LeU Federico Conte, è stato raggiunto a un accordo tra le tre forze politiche di maggioranza che sono, per il momento, in sintonia. Il “lodo Conte bis” doveva essere contenuto nel decreto milleproroghe e si pensava addirittura a porvi la fiducia, per forzare la mano a IV che non ha voluto sedersi al tavolo delle negoziazioni insieme a PD, M5S e LeU.
Governo, ultime notizie: il passo indietro momentaneo di IV non placa le polemiche
Il forcing imposto dai tre partiti ha fatto sì che IV facesse un passo indietro (almeno per alcune ore). Il tentativo di conciliazione di Bonafede e del premier Conte con IV non è andato a buon fine. Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, si è scagliato contro Renzi: “Italia Viva oggi è la principale causa di fibrillazione del campo anti-Salvini e fa un favore al leader della Lega. È un fallimento strategico. Salvini, Meloni e Berlusconi ormai stanno zitti, forse perché l’opposizione per loro la sta facendo qualcuno altro e questa situazione sta diventando veramente insostenibili”.
Nonostante Renzi avesse assicurato che il governo non sarebbe caduto sulla prescrizione, la compagine di Italia Viva è pronta a votare un emendamento della Lega che prevede il blocco della riforma della prescrizione fino al 2023. Secondo il convincimento di alcuni in casa PD, potrebbe trattarsi di prove generali per una intesa tra Renzi e Salvini. Per altri, invece, si tratta di una mossa per destabilizzare l’esecutivo e provocare una crisi immediata, per poter tornare al voto prima della riforma elettorale. Anche alla luce del fatto che una legge elettorale con alta soglia di sbarramento – fissata al 5% – rischierebbe di tagliare completamente fuori dai giochi il partito guidato da Matteo Renzi.
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