Pensioni ultime notizie: riforma Quota 100 a fine 2020, l’ipotesi
Pensioni ultime notizie: la riforma generale del sistema previdenziale entrerà in vigore solo alla fine di Quota 100, anche anticipata.
Sul fronte pensioni ultime notizie riguardano ancora il confronto tra governo e sindacati sul tema della riforma generale del sistema pensionistico. L’intenzione del governo è stata chiaramente ufficializzata: tale riforma potrà entrare in vigore solo alla fine di Quota 100, ma c’è disponibilità a terminare la misura di pensione anticipata prima del previsto, nonostante i sindacati spingano per lasciare la scadenza naturale (31 dicembre 2021). Il governo, però, non vuole aggiungere risorse ulteriori a quelle già investite per Quota 100, e ha dunque indicato la strada del compromesso. Quota 100 finisce un anno prima rispetto alla scadenza naturale e dal 1° gennaio 2021 ci sarà la riforma del sistema pensionistico, con la nuova soluzione di flessibilità in uscita. È utile specificare che al momento si tratta solo di ipotesi.
Pensioni ultime notizie: addio anticipato per Quota 100?
L’obiettivo congiunto è evitare che si crei uno scalone, che catapulterebbe un pensionando di Quota 100, prossimo a raggiungere 62 anni di età e 38 anni di contributi, ad attendere un intervallo di 5 anni per la pensione ordinaria (67 anni di età), o di oltre 4 anni per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 1 anno in meno per le donne). Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta è stato comunque piuttosto chiaro, parlando di un’operazione che andrà fatta in contemporanea. “La partenza deve essere simultanea” tra la fine di Quota 100, anche anticipata, e l’avvio della nuova riforma della previdenza.
Pensioni ultime notizie: flessibilità in uscita, obiettivo congiunto
I sindacati, ben consapevoli del problema risorse, continuano a difendere le categorie più deboli. Il segretario confederale della Uil Domenico Proietti spiega che gli incontri con il governo dovrebbero portare “a definire una flessibilità in uscita più diffusa intorno ai 62 anni per rispondere alle esigenze delle diverse tipologie di lavoro”, ricordando che Quota 100 è penalizzante per le donne, visto che raggiungere 38 anni di contributi è più complicato. In ogni caso le risorse devono essere sufficienti, anche superiori ai risparmi, visto quanto investito ma non ancora speso per Quota 100. Il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, non è affatto d’accordo con la fine anticipata di Quota 100 e neanche col ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico. Il cammino parallelo di sindacati e governo sulla strada pensionistica è in corso. Il confronto non sarà privo di ostacoli da qui alla definizione di una riforma che metta d’accordo tutti.
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