A proposito di Reddito di cittadinanza, abbiamo seguito con attenzione le vicende legali e giurisprudenziali del Tribunale di Trani e della Cassazione (sentenza n. 5290 del 10 febbraio 2020), ora concentriamoci sulle novità in arrivo sul fronte operativo. Novità che dovrebbero riguardare un miglioramento complessivo del mercato del lavoro e dei meccanismi che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Scopo principale della misura – ricordiamo – consiste proprio nel reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati o a rischio esclusione dal mercato del lavoro. E se la percezione di un reddito, in qualità di misura assistenziale, caratterizzava la prima fase di attuazione della Legge, la riforma dei Centri dell’Impiego e il ruolo attivo dei navigator nel favorire l’offerta di lavoro è ciò che caratterizza principalmente la “fase due”, in procinto di essere avviata.
Reddito di cittadinanza, da marzo al via la fase due
Ne ha parlato il presidente di Anpal Domenico Parisi, con un intervento pubblicato dal quotidiano La Stampa. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Parisi a breve partirà la cosiddetta fase due del Reddito di Cittadinanza. “Dalla prima settimana di marzo i navigator avvieranno un contatto diretto con le imprese per raccogliere le offerte di lavoro e creare una banca dati per fare un ‘matching’ intelligente in base a criteri oggettivi. Entro fine anno vedremo i primi risultati di un’intermediazione più efficace”.
Parisi (Anpal): i numeri del RdC
Quali sono stati sinora i risultati del Reddito di Cittadinanza? Ecco alcuni numeri. “Ad oggi ci sono 1,2 milioni di famiglie che percepiscono il Reddito. Di questi, 908mila sono quelli che sono tenuti a recarsi ai Centri per l’Impiego. Da settembre al 31 gennaio, 529mila sono stati convocati, 396mila si sono presentati, 262mila hanno sottoscritto il patto per il lavoro. Hanno trovato lavoro al 10 febbraio 39mila persone. Non è uno scherzo, e i numeri stanno crescendo”. Rispetto al futuro è fiducioso il Presidente di Anpal: “Se non ci mettono i bastoni tra le ruote, nell’agosto del 2021 il sistema che permette di incrociare domanda e offerta di lavoro andrà a regime. Ma se dovessero esserci resistenze, come quelle che abbiamo visto quest’anno, sarà più difficile”.
Tornando al sistema per accorciare la distanza tra offerta e domanda di lavoro, Parisi ha spiegato: “Tecnicamente non è una piattaforma, ma un sistema digitale. A oggi abbiamo un prototipo già sviluppato e in fase di test che raccoglie i database di Istat, Inap, Unioncamere, Anpal e Anpal servizi”.
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