Il conto corrente può essere vittima di truffe che hanno a che vedere con lo smishing, il phishing e la sim swapping. Se la prima truffa riguarda i messaggi fasulli inviati tramite sms e la seconda via e-mail, la sim swap è una truffa di cui abbiamo già avuto modo di parlare (in questo articolo) e risulta un po’ più complessa rispetto alle prime due, ma purtroppo diffusa. A Pescara la squadra mobile della Questura ha denunciato un napoletano di 25 anni per il reato di frode informatica.
Conto corrente e sim swapping: il caso a Pescara
Il truffatore è riuscito a entrare nel conto corrente di una signora tramite la truffa della sim swap, ovvero sottraendogli il possesso del telefono e pertanto l’intestazione del C/C a esso associato, per fare un bonifico in proprio favore di ben 25 mila euro. La signora si è rivolta subito alle forze dell’ordine quando ha notato l’ammanco sul proprio conto. Le forze dell’ordine sono prontamente riuscite a risalire al conto del truffatore che si era auto-inviato il bonifico. Si trattava di un conto aperto qualche giorno prima in una banca di Milano. Il denaro sottratto dal malvivente è stato quindi restituito alla signora.
Sim Swap: come funziona
In breve la truffa della Sim Swapping funziona tramite il trasferimento da una Sim card (la nostra) ad un’altra (quella del truffatore) dell’associazione con il nostro numero di telefono, ovvero la nostra identità digitale. Il numero resta ovviamente lo stesso, ma anche i servizi ad esso collegato. In questo modo un truffatore può riuscire a entrare nel conto corrente della vittima, perché associato al numero di telefono del legittimo titolare. Si tratta di una truffa che sta prendendo piede soprattutto dopo l’introduzione del sistema di autenticazione a due fattori, ovvero l’ottimizzazione dei sistemi di sicurezza, per accedere al proprio home banking. Un sistema che vede nel cellulare una prediletta chiave di accesso.
Truffa Sim Swapping contro conto corrente: come tutelarsi
Come difendersi? Una soluzione potrebbe essere quella di evitare che il nostro telefono (anzi, la nostra Sim con il numero associato) faccia parte del sistema di autenticazione a due fattori, anche se per molte banche l’utilizzo di uno smartphone risulta obbligatorio (ci sono comunque altri metodi di autenticazione, come applicazioni ed e-mail). Ovviamente il suggerimento più sentito è quello di tenere al sicuro tutti i nostri dati personali, sia cercando di non divulgare troppe informazioni sul web (soprattutto sui social), sia trovando sistemi di sicurezza, come ad esempio l’inserimento del Pin per accedere alla Sim.
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