Pensioni ultima ora: rischi con Quota 100, ecco quali sono nel 2020
Il tema delle risorse e tutte le strade possibili pere una riforma previdenziale condivisa tra governo e sindacati. Pensioni ultima ora: gli interventi.
Pensioni ultima ora: sono tornati accesi i toni del confronto sulla materia previdenziale. Il confronto avviato a fine gennaio 2020 tra esecutivo e sindacati ha prodotto come primo risultato un dibattito sempre più intenso nel merito delle proposte. L’obiettivo dichiarato è di giungere ad un percorso che consenta di approvare una riforma pensionistica che superi Quota 100 e riforma Fornero. Perché accada è tuttavia indispensabile che si accorcino le distanze tra le proposte del governo e la netta opposizione dichiarata sinora dai sindacati. Nel frattempo, nuovi interventi anche sul fronte politico. Italia Viva ha recentemente ricordato la posizione di contrarietà a Quota 100 e ha spiegato di avere l’obiettivo di convincere gli alleati di governo portando le altre forze politiche della maggioranza sulla sua stessa posizione. Ovvero investire le risorse destinate a Quota 100 per diminuire il carico fiscale.
Pensioni ultima ora, le proposte della Cisl
Uno degli ultimi interventi, a proposito del confronto previdenziale tra governo e sindacati, è stato quello di Piero Ragazzini della Cisl. Secondo il rappresentante sindacale “il rischio più grave è che si crei una nuova ingiustizia tra coloro che hanno potuto usufruire dell’opportunità rappresentata da quota 100 per andare in pensione in modo un po’ più flessibile, rispetto a quelli che, maturando i requisiti dopo il 2021, ricadrebbero interamente nelle rigidità delle regole Fornero (il cosiddetto scalone ndr)”.
Ragazzini ha ribadito le proposte della Cisl in tema di riforma pensioni: flessibilità a 62 anni “senza ricalcolo contributivo e, in alternativa, con 41 anni di contributi senza limiti di età, oltre alla stabilizzazione dell’Ape sociale. In più, bisogna tutelare le donne e quindi secondo noi, consentire di andare in pensione con un anticipo di 12 mesi per figlio”.
Inoltre il sindacalista ha ricordato la necessità di istituire una pensione di garanzia per i giovani, di rilanciare la previdenza complementare e di pensare anche a chi è già in quiescenza con la reintroduzione della rivalutazione piena degli assegni, “restituendo subito a tutti i pensionati quanto perduto in questi anni”.
La flessibilità
Pensioni ultima ora – Il segretario Confederale della Uil Domenico Proietti ha invece posto l’accento sul tema della flessibilità: “Il confronto in atto tra governo e sindacati deve portare alla definizione di una flessibilità più diffusa di accesso alla pensione intorno a 62 anni come avviene nel resto d’Europa“. E “per conseguire questo obiettivo – ha aggiunto Proietti – insieme a tutti gli altri contenuti nella piattaforma sul capitolo previdenza, il governo deve postare risorse significativamente maggiori dei risparmi ottenuti con quota 100”.
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