Abbonamenti pirata Pay Tv: quanto rischiano gli abbonati e sanzioni

Pubblicato il 20 Febbraio 2020 alle 15:32 Autore: Guglielmo Sano

Per la prima volta in Italia scattano centinaia di denunce per chi ha acquistato abbonamenti pirata per vedere i contenuti delle maggiori Pay Tv

Uomo con tablet
Abbonamenti pirata Pay Tv: quanto rischiano gli abbonati e sanzioni

È la prima volta in Italia che ben 223 persone vengono identificate e denunciate per aver acquistato online degli abbonamenti pirata che consentono la visione dei contenuti delle maggiori Pay Tv. Tra l’altro, l’operazione coordinata dalla Guardia di Finanza è ancora in corso (si cerca ancora di localizzare la “centrale” delle trasmissioni), quindi, potrebbero esserci presto nuove incriminazioni per il reato di ricettazione.

Abbonamenti pirata: l’ultima inchiesta delle Fiamme Gialle

Chi acquista abbonamenti pirata per vedere i contenuti trasmessi dalle Pay tv – Sky, Dazn e Mediaset premium ma anche Netflix, per esempio – si rende responsabile del reato di ricettazione; dunque, le 223 persone identificate e denunciate dalla Guardia di Finanza rischiano fino a 8 anni di reclusione, una multa di un importo pari a 25mila euro e, in base alle disposizioni della legge a tutela del diritto d’autore, al sequestro dei dispositivi ove il sistema di ricezione illegale era installato (smart tv, pc, smartphone e tablet).

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Clienti spesso ignari delle conseguenze

Secondo un’indagine condotta da FAPAV – Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali – e Ipsos il mercato delle tv illegali è cresciuto in un anno di un milione di fruitori. Insomma, quello della pirateria – e in particolare quello dell’IPTV, cioè il protocollo di diffusione dei contenuti delle piattaforme a pagamento tramite internet grazie a un segnale criptato – è oggi un mercato in piena crescita, sottolineano anche dal Nucleo speciale beni e servizi delle Fiamme Gialle, non solo per l’offerta proposta e il costo contenuto ma anche e soprattutto perché i moltissimi clienti che lo alimentano “molto spesso sono ignari delle conseguenze a cui si espongono”.

Inoltre, altrettanto spesso i clienti non riflettono sul fatto che acquistando gli abbonamenti pirata condividono con vere e proprie realtà criminali i propri dati anagrafici e bancari esponendosi così anche ad ulteriori rischi di varia natura (basti pensare a quanto la condivisione di tali credenziali renda vulnerabili dal punto di vista informatico).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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