Quello del 19 febbraio 2020 è stato l’ultimo incontro tra sindacati e governo per il mese di febbraio. Il prossimo appuntamento sarà il 13 marzo e a tal proposito i sindacati hanno sollecitato il governo nel dare risposte concrete, non solo su progetti e teorie di cosa sarà la riforma generale del sistema pensionistico, ma anche sulle risorse che saranno messe in campo. Il tema centrale della discussione del 19 febbraio, intanto, è stato quello della previdenza complementare. Ecco cosa è stato detto.
Pensioni ultime notizie: previdenza complementare, le richieste dei sindacati
A proposito della previdenza complementare i sindacati hanno fornito delle richieste piuttosto chiare e importanti. Innanzitutto hanno parlato della riduzione delle tasse sui rendimenti annuali relativi ai fondi previdenziali negoziali, richiedendo di scendere dall’attuale 20% imposto dall’allora governo Renzi all’11%. Inoltre hanno parlato di una riapertura del semestre di silenzio-assenso, congiuntamente a una campagna di informazione istituzionale, allo scopo di incentivare le adesioni dei lavoratori. Quindi è stato richiesto di indire un tavolo operativo-organizzativo di concerto con Ministero e Inps avente come tema centrale la lotta all’evasione dei contributi Inps da parte delle imprese. Infine, tra le ultime richieste si annovera anche l’estensione della platea dei beneficiari della pensione complementare, eliminando così il paletto che vieta l’accesso ad alcune categorie professionali (tra cui rientrano la magistratura e l’avvocatura, i prefetti e i docenti universitari).
Pensioni ultime notizie: prossimo incontro sindacati-governo il 13 marzo
Il prossimo tavolo di confronto tra governo e sindacati è previsto per il prossimo 13 marzo. Come hanno affermato i segretari confederali di Cgil (Roberto Ghiselli), Cisl (Ignazio Ganga) e Uil (Domenico Proietti) non si tratterà di un tavolo tecnico. “Il governo dovrà rispondere alla piattaforma unitaria nel merito delle proposte e indicare gli interventi con i quali l’esecutivo pensa di dare corpo alla riforma pensionistica”. Inoltre dovrà “indicare quali e quante risorse è disposto a mettere in campo”, un tema questo che è anche il nodo centrale e nevralgico dell’intera trattativa.
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