Spesso ci si confonde tra detrazioni Irpef e deduzioni, così come tra sussidi e voucher: quando si citano queste voci ci si perde un po’ in quella che può essere definita a ragione una giungla di definizioni e complicazioni. E proprio le detrazioni e le deduzioni Irpef sono al centro delle discussioni del governo, argomento centrale di una revisione del sistema fiscale che potrebbe partire proprio da questi punti chiave.
Definizione detrazioni e deduzioni: le differenze
Per scoprire la differenza tra detrazioni e deduzioni non possiamo fare altro che spiegarle tramite la loro definizione.
Le detrazioni sono importi che si possono sottrarre dall’imposta lorda, quindi dopo che le aliquote Irpef sono state applicate sul reddito, in modo tale da ridurne l’ammontare e determinare l’imposta netta dovuta. Tra le detrazioni Irpef più note, per fare qualche esempio, vi sono quelle per lavoro dipendente, per figli a carico, per spese mediche e universitarie. Ultimamente stanno prendendo quota anche le detrazioni per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici. Non tutti possono avervi accesso.
Le deduzioni sono importi che si possono sottrarre dal reddito complessivo, ma prima che l’aliquota Irpef venga applicata: ciò va a ridurre la base imponibile, sottraendola dal reddito complessivo. Le deduzioni più comune sono quelle relative ai contributi previdenziali e assistenziali.
Detrazioni e deduzioni: problemi e criticità
Il sistema di detrazioni e deduzioni cela anche alcuni aspetti controversi che necessitano una risoluzione ed è per questo che sono al centro delle discussioni del governo. Tra le criticità centrali spicca la situazione degli incapienti, che non percepiscono un reddito tale da doverci pagare le tasse, ma che per questo non possono nemmeno usufruire delle detrazioni di cui potrebbero beneficiare se percepissero un reddito superiore alla soglia di incapienza. L’altra criticità eccessiva è la complicanza di un sistema che rischia di far smarrire i contribuenti e gli esperti del settore.
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Sussidi e voucher: le definizioni
Passiamo ora ai sussidi e ai voucher, che hanno più a che vedere con altri aspetti e con il reddito vero e proprio.
Strettamente il sussidio è un sostegno economico concesso a un soggetto. Sostanzialmente in Italia i sussidi guardano alle fasce più penalizzate della popolazione. Il reddito di cittadinanza (almeno per ora è un sussidio, anche se ha anche altre finalità), così come la pensione di cittadinanza, sono dei sussidi, così come lo era il Rei, ovvero il Reddito di inclusione sociale. C’è poi uno dei più famosi, ovvero il sussidio di disoccupazione Naspi, senza dimenticare la pensione sociale sul fronte previdenziale.
I voucher, anche detti buoni lavoro, sono strumenti finalizzati alla regolarizzazione del lavoro di tipo accessorio, o per meglio dire il lavoro occasionale. Esistono comunque diverse tipologie di voucher (ad esempio quello utilizzato nel settore turistico).
Nella revisione del sistema fiscale, che coinvolge anche le sopraccitate detrazioni e deduzioni, rientra anche la possibilità di sostituire le detrazioni con sussidi e voucher: secondo alcune interpretazioni, questo ricambio porterebbe meno complicanze e maggiore efficienza all’intero sistema, oltre ad assolvere alla finalità sostenitrice nei confronti dei nuclei familiari bisognosi.
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