Mercato libero energia: quando cambia e come funziona per i prezzi
Mercato libero energia: quali sono le date di riferimento per il passaggio al nuovo regime e quali saranno le conseguenze per i prezzi luce e gas.
Abbiamo già parlato diffusamente del nuovo mercato libero dell’energia, ma ora l’Antitrust (ovvero l’Autorità garante della concorrenza e del mercato), in una comunicazione in Parlamento ha espresso forti critiche verso la lentezza delle camere che, a suon di rinvii, hanno rimandato il passaggio dal mercato tutelato ad appunto il mercato libero. Tale Autorità ha infatti sancito che la scadenza del primo gennaio 2022 deve ritenersi ormai inderogabile. Insomma, entro quel giorno tutti i clienti dovranno contare sul diritto e sui vantaggi di passare al mercato libero. Vediamo allora più da vicino le ultime novità in merito, i tempi e le conseguenze sui prezzi.
Mercato libero energia e il miglior prezzo: la tesi dell’Antitrust
Il mercato libero dell’energia, in Italia rappresenta una vera e propria svolta per gli utenti luce e gas. Infatti, sostituirà il mercato tutelato (regime provvisorio) e consentirà proprio ai consumatori/utenti di optare per il fornitore che preferiscono, il quale applica i prezzi e le tariffe di luce e gas più convenienti in rapporto allo specifico servizio offerto. In buona sostanza, la novità è che rispetto al mercato tutelato non agisce più l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), allo scopo di determinare a priori gli aspetti economici del regime tariffario.
Come sottolineato dall’Antitrust, tuttavia il cambio in oggetto non potrà più esser rimandato, dato che un ulteriore rinvio comporterebbe “gravi rischi per la concorrenza” e, soprattutto, mancati risparmi per le famiglie, che negli ultimi tempi – con la crisi e l’incertezza economica – sono divenute poco favorevoli a novità e cambiamenti, se non ben conosciuti ed assimilati.
Secondo la tesi dell’Antitrust, se è vero che alla fine degli anni ’90 è stata introdotta la concorrenza nel mercato dell’energia, è altrettanto vero che per la sua definitiva attuazione manca l’elemento finale, vale a dire la totale liberalizzazione del mercato. Insomma, soltanto con l’applicazione pratica del mercato libero e famiglie adeguatamente informate sul cambio di regime, sarà possibile sfruttare prezzi realmente più competitivi ed ottenere significative riduzioni di spesa per i consumi energetici. Ma non solo: totale concorrenza significherebbe anche più servizi innovativi ed efficienti, stante la libera e piena competizione tra tutti gli operatori del mercato nel nuovo regime, non più gravati dalla presenza di interventi pubblici di regolazione dei prezzi.
Sempre secondo Antitrust, la via migliore per passare al nuovo mercato libero dell’energia è quella di anticiparlo con una serie di atti che consentano a tutti un’informazione completa e la miglior scelta anche in fatto di prezzi. A questo proposito l’Autorità, nel suo recente intervento in Parlamento, ha esposto un esempio concreto e chiarificatore: tutti i clienti che alla data del primo gennaio 2022 non avranno optato per un certo operatore del mercato libero, non dovrebbero essere assorbiti dall’identico operatore che fino a qualche giorno prima gli aveva fornito energia secondo il mercato tutelato. E tutto ciò magari attraverso metodi non cristallini e fondati sul “silenzio assenso”.
Secondo l’Antitrust è assai preferibile una sorta di “asta competitiva“, in cui i clienti in oggetto si legheranno alle società dell’energia che riuscirà ad offrire loro i prezzi più vantaggiosi, ovvero le migliori condizioni tariffarie.
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Le date del passaggio: quali sono?
In questo quadro in cui l’Antitrust è intervenuta contro le continue proroghe che danneggiano imprese e cittadini, ma anche la stessa concorrenza e i potenziali risparmi in bolletta del nuovo regime, si inseriscono allora le novità del decreto Milleproroghe. Tale provvedimento ha disposto che le piccole imprese (PMI) potranno compiere il passaggio al mercato libero a partire dal gennaio 2021 e non più dallo stesso mese dell’anno successivo. Un’anticipazione di un anno che però non vale per gli utenti domestici, i quali invece potranno contare sul nuovo mercato a partire proprio dal gennaio 2022, data quindi confermata.
Concludendo, ribadiamo che per effettuare concretamente il passaggio al nuovo regime del mercato libero dell’energia sarà comunque necessario firmare un nuovo contratto, mentre il fornitore si occuperà della parte “burocratica”.
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