Si sente spesso parlare di caregiver, soprattutto quando si parla di Legge 104 e permessi retribuiti associati, ma non solo: negli ultimi anni si è sentito parlare più volte di particolari fondi e riconoscimenti per la figura del caregiver in Italia, salvo poi dimenticare tutto nel giro di poche giornate. Dal bonus al riconoscimento professionale di questo ruolo, è ancora tutto fermo, sebbene si spera in uno sblocco della situazione.
Chi è il caregiver e cosa fa
Ma chi è il caregiver e cosa fa? Caregiver può essere letteralmente tradotto in “colui che dà le cure” e di fatto questa figura è una persona che presta assistenza a un familiare o un parente che ha delle difficoltà o affetto da disabilità. L’assistente svolge la sua funzione gratuitamente e al di fuori del contesto professionale, impiegando molto tempo in un’attività che però non viene riconosciuta nella sua complessità. E che si distingue per le differenti mansioni, come la somministrazione di terapie e farmaci al malato, l’acquisto di medicinali, l’alimentazione e l’igiene del malato.
Stando a dati Istat, in Italia ci sono circa 8,5 milioni di persone che svolgono attività di caregiving, dei quali 7,3 milioni sono assistenti del familiare con disabilità e bisognoso di assistenza. Il genere più diffuso di caregiver è quello femminile, ma c’è anche da considerare un altro aspetto molto importante, che è quello del lavoro, visto che circa il 60% di chi svolge caregiving non ha un’occupazione, anche perché tale attività può prendere tra le 10 e le 20 ore settimanali in media, con la forbice temporale che ovviamente si allunga di più nei casi più gravi.
Caregiver e Legge 104: cosa prevede
Al momento le uniche agevolazioni a livello nazionale per i caregiver sono quelle stabilite dalla Legge 104, ovvero i permessi retribuiti (3 giorni al mese di assenza per finalità di assistenza al familiare disabile) e il congedo straordinario fino a 2 anni, sempre per assister ei familiari affetti da grave disabilità. Aspetti utili e importanti, ma non certo sufficienti per migliorare la condizione fisica e psicologica del soggetto che presta assistenza.
Anche per questo motivo negli ultimi anni si è spesso parlato di fare qualcosa per i caregiver a livello di aiuto economico e non solo. Si era parlato ad esempio di un bonus da 1.900 euro, che però è fermo ai nastri di partenza, mentre un disegno di legge (fermo in Senato) prevede il riconoscimento e il sostegno per questa figura.
A livello regionale qualcosa si sta muovendo (Emilia Romagna in primis) e la speranza è che tale esempio venga simulato (a breve) anche a livello nazionale.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it