Pensioni ultima ora: Quota 100 e pensioni, Italia bocciata dall’Ue
Pensioni ultima ora: ancora un giudizio negativo sull’Italia da parte della Commissione Europea. Nel mirino della Commissione Europea Quota 100.
Pensioni ultima ora: l’Europa più volte è intervenuta richiamando attenzione sui conti pubblici italiani. E le pensioni, o più in generale le voci previdenziali, sono tra gli aspetti tenuti maggiormente in considerazione proprio per evitare quelli che si ritengono eccessivi squilibri nei conti pubblici.
Pensioni ultima ora, da riforma Fornero a Quota 100
Sappiamo che la stessa riforma Fornero è stata in un certo senso ispirata dalla necessità di diminuire la spesa pubblica e avvicinare l’Italia agli standard europei. Oggi, e sino al 31 dicembre 2021, è e sarà in vigore Quota 100. Un meccanismo con cui è consentito ai lavoratori con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati di andare in pensione. La misura Quota 100, seppur temporanea nella sua validità, non è ben vista dalle istituzioni europee che giudicano l’introduzione di Quota 100 come una sorta di passo indietro rispetto agli sforzi prodotti nel nostro Paese. Opinione opposta rispetto a quella di chi ha fortemente voluto e approvato Quota 100 che ricordiamo essere stata introdotta dal governo Conte I sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega.
Monito dall’Europa da sempre contraria a Quota 100
Pensioni ultima ora – Il tema è stato di recente ripreso dalla Commissione Europea. La Commissione UE nel rapporto che monitora l’avanzamento delle correzioni delle criticità nazionali ha rimarcato positivamente l’impegno sul fronte del contrasto all’evasione e per le politiche per i giovani ma ha anche posto un accento negativo in tema di pensioni. In particolare è stato rilevato che l’Italia “ha compiuto alcuni progressi” rispetto alla richieste di interventi contenute nelle raccomandazioni specifiche dell’Europa.
E sulla materia previdenziale l’Europa ha contestato all’Italia di “non aver attuato in pieno le passate riforme” pensionistiche. L’Europa, come abbiamo riferito mesi fa, ha sempre valutato negativamente sia Quota 100 che il reddito di cittadinanza.
Ecco il giudizio messo nero su bianco da tempo da parte della Commissione. L’Italia è esposta a un ulteriore indebolimento dell’economia globale e a un potenziale peggioramento delle condizioni di finanziamento, dato il suo elevato debito pubblico”. Un passaggio sulle due misure chiave del decreto n. 4/2019 in cui si parla dell’aumento del debito pubblico in virtù dell’ “aumento dei costi delle passate misure” ovvero il reddito di cittadinanza e “diverse disposizioni che ampliano le possibilità di prepensionamento”. Misure diceva l’Ue mesi fa “inizieranno a mostrare il loro costo annuale completo a partire dal 2020, aumentando ulteriormente la spesa pubblica”.
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