La politica durante questo periodo di emergenze per l’epidemia di coronavirus sembra andare in secondo piano. O comunque essere piegata alle esigenze della lotta contro il morbo. Ma le rilevazioni sulle intenzioni di voto continuano. E così anche le nostre.
A rafforzarsi è la Lega, che cresce al 32,6%, così come il PD, che sale al 20,9%. A farne le spese Forza Italia, che scende a un livello da record minimo, il 5,1%, e Italia Viva, che va al 4% perdendo diversi decimali in una settimana.
Relativamente stabile il Movimento 5 Stelle, all’15,3%, mentre continua la propria ascesa Fratelli d’Italia, all’11,5%.
Non è un buon momento per i partiti più piccoli. Azione decresce e va al 2,1%, come la Sinistra, che cala al 2%. Verdi e +Europa rimangono al’incirca agli stessi livelli, rispettivamente al 1,5% e 1,4%. Così come i comunisti di Rizzo all’1%.
Al 2,6% i partiti al di sotto del punto percentuale.
Ma torniamo al coronavirus, che monopolizza anche i nostri sondaggi elettorali per Coffe Break di La7.
Secondo la maggioranza, il 50,4% il governo ha agito in modo irresponsabile, avrebbe dovuto mettere in quarantena tutti coloro che provenivano dalla Cina. Mentre per il 45,8% è stato fatto il giusto e l’epidemia era inevitabile. Qui le opinioni divergono nettamente, tra i leghisti a dare la colpa al governo è il 97%, mentre più del 90% i pentastellati e democratici lo difende.
Sondaggi elettorali, per il 43,6% si sta esagerando con il panico
Sono pochi quelli che ritengono che dovrebbero essere presi provvedimenti ulteriori. Solo il 5,7% ritiene che andrebbero chiusi i luoghi di lavoro e fermati i trasporti pubblici. E solo per il 23,7%, 51,9% tra i leghisti, andrebbe fermato Schengen.
Tra gli altri il 21,4% crede che le misure rischiano di compromettere l’economia e bene il 43,6% pensa che si stia esagerando, trattandosi di poco più di un’influenza stagionale. In particolare la pena così l’81,7% dei pentastellati.
Il 56,4%, cifra che raggiunge il 72,9% tra gli elettori del Movimento 5 Stelle, dice di non essere preoccupato, mentre lo è il 17,2%. Il 24,9% è preoccupato soprattutto per i familiari anziani, non per sé.
Infine il tema dei poteri delle regioni. Per il 32,6% le regioni non dovrebbero decidere autonomamente in questi casi. Si arriva al 70,1% tra i pentastellati e al 52,6% tra i democratici.
Per il 20% a sanità va centralizzata solo per emergenze sanitarie, mentre per il 23,7% deve restare come da Costituzione a gestione regionale. Il 22,5% la pensa allo stesso modo ma il motivo è il fatto che le regioni conoscono meglio le esigenze del territorio
Questi sondaggi elettorali sono stati raccolti con metodo CAWI su 2200 soggetti tra il 26 e il 27 febbraio
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