Pensioni ultime notizie: anticipata a 63 anni, si torna a discutere del ddl Damiano

Pubblicato il 29 Febbraio 2020 alle 12:02 Autore: Guglielmo Sano

Pensioni ultime notizie: un report della Commissione Europea sulla nostra economia approva le politiche fiscali ma stronca il sistema previdenziale

Barattolo con spiccioli
Pensioni ultime notizie: anticipata a 63 anni, si torna a discutere del ddl Damiano

Pensioni ultime notizie: un recente rapporto della Commissione Europea sullo stato della nostra economia approva le politiche fiscali ma stronca il sistema previdenziale e, in particolare, Quota 100. “Nessun progresso”, scrivono da Bruxelles, sul fronte della riduzione del peso delle pensioni di vecchiaia e sulla creazione di spazio per altra spesa sociale orientata alla crescita.

Pensioni ultime notizie: le rassicurazioni dell’Inps

Dopo la pubblicazione del Country Report sono tempestivamente arrivate le rassicurazioni dell’Inps: il sistema previdenziale italiano funziona e non è a rischio. L’ente dunque tiene la barra dritta sul programma stilato dal Presidente Pasquale Tridico e volto alla definizione di un meccanismo di uscita dal lavoro che oltre a tenere in considerazione l’età dei lavoratori consideri anche il mestiere svolto da questi ultimi.

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“Il sistema è sostenibile”, sulla stessa linea si esprime il Dem Cesare Damiano che poi aggiunge: “non si può più accollare alla previdenza il costo dell’assistenza e calcolare l’incidenza della spesa pensionistica sul Pil al lordo delle tasse”. D’altra parte, d’accordo con i vertici europei, sempre Damiano aggiunge che “è giusto rifondare il sistema all’insegna della flessibilità”, soprattutto, “mano a mano che ci avviciniamo al contributivo puro, che decollerà all’incirca dopo il 2030”.

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La proposta di Damiano

In ogni caso, superare la Legge Fornero è una priorità anche per lo stesso Damiano che a tal proposito rilancia, anche se aggiornandola, una sua vecchia proposta di riforma, risalente al 2013. In base a essa i lavoratori avrebbero la possibilità di andare in pensione a 63 anni di età e dopo aver versato 37 anni di contributi, oppure, a 64 anni di età e dopo aver versato 36 anni di contributi (disponendo per ogni anno di anticipo una penalizzazione del 2% sull’assegno).

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D’altra parte, per chi esercita attività gravose e usuranti si metterebbe in campo Quota 98, cioè basterebbero 63 anni di età e 35 di contributi per andare in pensione (in ogni caso per i “gravosi” scatterebbe il pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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