Pensioni ultime notizie: tempo pieno o part time. Ecco la differenza

Pubblicato il 7 Marzo 2020 alle 14:44 Autore: Guglielmo Sano

Pensioni ultime notizie: nel corso di una carriera può capitare di avere un rapporto di lavoro part time. Cosa cambia dal punto di vista previdenziale?

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Pensioni ultime notizie: tempo pieno o part time. Ecco la differenza

Pensioni ultime notizie: Nel corso di una carriera a molti può capitare, per un periodo o più, per motivi personali o esigenze aziendali, di avere un rapporto di lavoro part time. Cosa cambia dal punto di vista previdenziale rispetto ai periodi a tempo pieno?

Pensioni ultime notizie: cosa significa part time?

Il rapporto di lavoro part time, in breve, prevede una riduzione dell’orario di lavoro rispetto a quanto previsto dal CCNL di riferimento per un rapporto di lavoro a tempo pieno. Oltre a questa differenza, lavorando a tempo parziale invece che a tempo pieno chiaramente si avrà anche uno stipendio inferiore.

Il part time per molti lavoratori rappresenta un’occasione per coniugare il proprio lavoro con la vita privata; tra l’altro, non è raro che si scelga di optare per un contratto a tempo parziale con l’avvicinarsi dell’età pensionabile: i vantaggi sono anche per i datori di lavoro visto che il risparmio non è indifferente.

Tuttavia, anche se non sempre comporta un allungamento della carriera lavorativa, visto che si determina una diminuzione dei contributi versati, avere un rapporto di lavoro part time ha un’incidenza, talvolta significativa, sull’assegno pensionistico.

Contributi versati e importo dell’assegno previdenziale

Pensioni ultime notizie – In particolare, le conseguenze sull’importo della pensione a seguito del calcolo di un rapporto di lavoro part time si vedono sulla parte che rientra nel sistema di calcolo contributivo. Infatti, in base a suddetto sistema, l’importo dell’assegno non dipende soltanto dagli anni di lavoro ma anche e soprattutto dal valore della retribuzione percepita. Nello specifico, l’operazione da effettuare per calcolare la pensione con il sistema contributivo consiste nella moltiplicazione del coefficiente di trasformazione per il montante contributivo: quest’ultimo in caso di part time è pari al 33%. Al contrario, se per il calcolo della pensione si applica esclusivamente il sistema retributivo (generalmente per i periodi precedenti al 1996), non vie è alcuna svalutazione dell’assegno pensionistico se si passa a modalità di lavoro a tempo parziale.

Altre conseguenze in caso di lavoro part time potrebbero esserci sul fronte del raggiungimento dell’età pensionabile. Nel settore privato, i periodi in part time vengono conteggiati come quelli full time a patto che si rispetti il minimale Inps per il lavoro dipendente (205 euro settimanali). Nel settore pubblico periodi part time e periodi a tempo pieno si equivalgono senza alcuna eccezione. D’altra parte, se l’ingresso nel mondo del lavoro è avvenuto dopo il 1995, è probabile che lavorando part time si debba allungare la carriera lavorativa poiché per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario maturare un assegno previdenziale che sia parti ad almeno 1,5 volte su il valore dell’assegno sociale.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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