È una delle professioni più citate del momento, quella del virologo. In tempi di Coronavirus non poteva essere altrimenti, anche se la figura del virologo è risalita alla ribalta ai tempi delle campagne social del noto Roberto Burioni contro i no-vax, oggi più che mai quella del virologo è una figura molto richiesta nei talk show televisivi. Il loro compito è quello di fornire informazioni vere, senza seminare panico tra la folla e appellarsi ai principi della scienza per dare le giuste indicazioni da seguire. Ma quanto guadagna un virologo? È questa la domanda che alcuni utenti pongono ai motori di ricerca. Proviamo a dare una risposta.
Quanto guadagna un virologo? Ecco il suo stipendio
Come per tutte le professioni, non esiste uno stipendio universale per il virologo. Innanzitutto bisogna capire dove lavora (ospedale, laboratorio), poi bisogna valutare le sue mansioni e la sua esperienza, ovvero gli anni di servizio accumulati alle spalle e la posizione che occupa. Inoltre è opportuno fare anche un’altra distinzione: il virologo può anche essere un medico che non ha frequentato i 6 anni di medicina, ma proviene invece da studi di biologia o biotecnologie.
Per capire meglio l’importanza di queste distinzioni possiamo partire da Francesca Colavita, la ricercatrice che ha contribuito a isolare il virus all’ospedale Spallanzani: infatti, ha fatto molto rumore il fatto che la ricercatrice fosse (in quel momento) precaria e guadagnasse molto poco (circa 1.500 euro al mese). Poi possiamo arrivare agli stipendi di figure dirigenziali, che invece arrivano a guadagnare anche oltre 80 mila euro lordi all’anno.
Due percorsi formativi
Resta comunque importante conoscere e approfondire l’intero settore, che rispetto ad altre discipline mediche e scientifiche, è molto ristretto e può avere diverse ramificazioni. Per arrivare a svolgere questa professione, infatti, sono necessari anni di studio a cui segue in buona parte dei casi un periodo di precariato. Ci sono dunque i consueti 6 anni di medicina seguiti da 4 anni di specializzazione in microbiologia e virologia, mentre un’altra strada, come anticipato, può essere anche quella della laurea in biologia e biotecnologia, seguita da una scuola di specializzazione in microbiologia e virologia (il percorso non-medico).
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