In passato, chiudere la propria carriera lavorativa prima dei sessant’anni, non era ipotesi rara. Oggi, a seguito della riforma Fornero, che ha profondamente inciso sul mercato del lavoro, la prassi prevede il pensionamento solitamente dopo questa soglia di età. Facciamo però chiarezza e vediamo di seguito quando è ancora ammissibile andare in pensione anticipata a 58 anni e uscire quindi dal lavoro molto prima della media.
Pensione anticipata: il contesto di riferimento e le differenti ipotesi
Oggi il contesto generale di riferimento dispone che l’uscita dal mondo del lavoro avviene dopo i 65 anni di età, ovvero i presupposti per l’ottenimento della pensione di vecchiaia ordinaria fanno riferimento ai 67 anni di età compiuti. E tale contesto resterà immutato almeno fino alla fine del 2022. Tuttavia ci sono alcune eccezioni alla previsione generale. Vediamole di seguito, in una sintetica rassegna.
Pensione anticipata
In effetti, pur non essendo vietato dalla legge, avvalersi della cosiddetta pensione anticipata non è opzione di facile attuazione, dato che tale pensionamento prevede comunque:
- un minimo di 42 anni e dieci mesi di contributi versati per gli uomini;
- un minimo di 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne.
Insomma, chi vuole andare in pensione prima del compimento dei 60 anni, deve aver già iniziato a versare contributi, in modo continuativo, alcuni anni prima della maggiore età (senza contare che dall’anno scorso vale una finestra di 3 mesi, per la quale la pensione scatta soltanto dopo 3 mesi dall’ottenimento di tutti i requisiti). Inoltre, coloro che hanno incominciato a lavorare giovanissimi, possono avvalersi delle regole favorevoli in materia di pensione anticipata per i lavoratori precoci (e cliccando qui rimandiamo alla pagina web dell’Inps che indica i requisiti e come fare domanda).
Prepensionamento
È altresì ammesso chiudere la propria carriera lavorativa a 58 anni con le cosiddette prestazioni di accompagnamento alla pensione, ovvero con il “prepensionamento”, attuabile con strumenti di accompagnamento alla pensione, come l’assegno straordinario e l’isopensione. Tali strumenti permettono quindi di spostare indietro di diversi anni, i presupposti per la pensione di vecchiaia ed anticipata classiche.
Pensione di vecchiaia anticipata
La donne iscritte al fondo pensione lavoratori dipendenti, con almeno 20 anni di contributi versati, formalmente possono conseguire la pensione ben prima dei sessant’anni, ovvero a 56 anni (ma scatta una finestra di durata annuale). In buona sostanza, potranno però essere pensionate di fatto ancor prima dei 58 anni. Anche per gli uomini vale tale possibilità, ma soltanto a partire dai 61 anni compiuti. Tuttavia, in ogni caso condizione necessaria è che all’interessata/o sia riconosciuta/o un tasso di invalidità al lavoro non generica, che sia almeno equivalente all’80%.
Opzione donna
In virtù della previsione di cui al d. l. n. 4 del 2019, è anche possibile avvalersi di quella che è chiamata “opzione donna“, vale a dire una specifica ipotesi di pensione di anzianità che autorizza le sole lavoratrici donne, e dipendenti, ad uscire dal mondo del lavoro (con una finestra di decorrenza della pensione pari a 12 mesi, al ricorrere di tutti i requisiti), a patto che:
- abbiano ormai 58 anni di età anagrafica, entro il 31 dicembre 2019;
- e che, contemporaneamente, abbiano già versato almeno 35 anni di contributi.
Se si tratta di lavoratrici donne, ma autonome, i requisiti dell’opzione donna sono in parte diversi (ed anche la finestra di decorrenza cambia, essendo pari a 18 mesi):
- 59 anni di età anagrafica;
- 35 anni di contributi.
Tuttavia le lavoratrici in questione dovranno valutare se conviene loro andare in pensione in anticipo, dato che il calcolo della pensione – con l’opzione donna – avverrà con il sistema contributivo e non con quello retributivo. Risultato: la pensione risulterà decurtata anche fino a quasi un terzo.
Se ti interessa saperne di più sul prepensionamento per patologia e come funziona, clicca qui.
Concludendo, esistono anche alcune categorie di lavoratori, che si avvalgono di regole pensionistiche speciali, le quali dispongono particolari anticipazioni dell’età del pensionamento di vecchiaia. Tra essi, gli sportivi professionisti ed alcuni lavoratori del mondo dello spettacolo.
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