È stato condannato a 17 anni e 9 mesi il personal trainer Andrea De Filippis, responsabile della morte di Maria Tanina Momilia, 39enne che nell’Ottobre 2018 era uscita di casa e non aveva più fatto ritorno. Per De Filippis il Pm aveva chiesto l’ergastolo, tenendo conto dell’aggravante di occultamento di cadavere e dell’efferatezza con cui l’assassinio è stato portato a termine, ma al momento è questa la pena che l’uomo dovrà scontare. L’avvocato Annamaria Anselmi, parlando a nome della famiglia della vittima, ha espresso il suo disappunto in merito alla condanna di De Filippis, condanna che non ha dato alcuna importanza alla violenza dell’atto che è stata a suo tempo ben dimostrata dall’autopsia.
La confessione di Andrea De Filippis
Qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo di Maria Momilia, rinvenuto in via Castagnevizza a Fiumicino, De Filippis si è recato di sua sponte dai Carabinieri ed ha confessato di aver ucciso la donna, dopo svariati sopralluoghi delle forze dell’ordine presso la palestra dove i due erano soliti incontrarsi. Stando a quanto l’uomo aveva dichiarato inizialmente, il movente sarebbe stato sentimentale e legato al rifiuto di Maria di chiudere una relazione con De Filippis. L’uomo ha così ucciso la 39enne che è stata ritrovata l’8 Ottobre 2018 presso un canale.
Omicidio Maria Momilia: l’accusa sostiene l’omicidio volontario premeditato
L’accusa di omicidio volontario premeditato è stata contestata dal legale di De Filippis, Cristian Milita, che avalla invece un raptus improvviso come unica causa del gesto, senza la premeditazione. La famiglia spera in un ricorso in appello, giudicando la condanna come una risposta troppo morbida all’atto compiuto ai danni della congiunta. La scomparsa della donna, colpita con un oggetto contundente che le ha sfondato il cranio, ha a suo tempo scosso considerevolmente la comunità.
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