Impossibile stabilire il picco del Coronavirus: ecco perché
Professor Bonanni su restrizioni coronavirus: “avremo meno morti e forse una coda un po’ più lunga dell’epidemia. C’è una responsabilità sociale fortissima”
Quando arriva il picco del Coronavirus in Italia nel 2020? I modelli
Le ultime misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 sono entrate in vigore nell’intero territorio italiano dall’11 marzo. Per prorogare eventualmente tali misure, Giuseppe Conte dovrebbe firmare un ulteriore decreto che disponga l’allungamento della quarantena. Chiaramente ciò è subordinato all’andamento dell’epidemia. Proprio i modelli di sviluppo, diffusione e remissione dell’epidemia sono sul tavolo delle analisi di tecnici e medici. Ecco cosa ci dicono.
Picco coronavirus: ecco le predizioni dei modelli statistici
Secondo il professore di igiene Paolo Bonanni, se si rispetteranno le direttive del governo “avremo meno morti e forse una coda un po’ più lunga dell’epidemia”. Ciò nonostante – continua il docente dell’Università di Trieste intervistato dal Corriere della Sera – “l’importante è non avere i picchi tutti insieme perché sennò mettiamo in discussione la possibilità di salvare le persone. Questo è un momento cruciale perché il contenimento del virus dipende dal nostro comportamento, se le persone continuano a vedersi nonostante i divieti saranno responsabili di un aumento notevole del numero dei casi e purtroppo anche dei morti: c’è veramente una responsabilità sociale fortissima, minimizzare significa aumentare le probabilità che muoiano le persone”.
Misure anche dopo calo drastico dei casi
Secondo il professor Bonanni, anche una volta che si arriverà nella fase discendente dell’epidemia le misure di contenimento e limitazione del contagio dovranno rimanere attive. La principale difficoltà nello stabilire un picco e una possibile fine dell’epidemia risiede in due fattori:
- Essendo un virus ancora sconosciuto, non se ne conosce il comportamento.
- L’alimentazione di focolai in diversi Paesi in tempi diversi può portare a una ripresa dell’emergenza lì dove il Covid-19 è stato sconfitto. È questo il caso della Cina che, ormai, registra pochissimi casi in più al giorno.
Proprio per via di questi due fattori, il professor Bonanni ritiene che le misure di restrizione e del cosiddetto distanziamento sociale debbano permanere attive anche nel periodo successivo al drastico calo dei nuovi casi giornalieri. Si può ipotizzare, quindi, che le restrizioni in Italia (così come in altri Paesi che solo adesso si stanno attrezzando alla sfida) rimarranno in vigore anche oltre il 3 aprile.
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