Sondaggi elettorali TP, gli italiani temono la povertà dopo il coronavirus
Sondaggi elettorali TP, in calo la Lega, a vantaggio di Fratelli d’Italia. Gli italiani chiedono misure ancora più stringenti contro il coronavirus
L’emergenza coronavirus continua e appare sempre più grave, e la politica va sempre più in secondo piano di fronte alle questioni di salute pubblica.
Del resto gli italiani appaiono veramente preoccupati. Sia per gli aspetti sanitari che quelli economici.
Il 52.2% teme un impoverimento dell’Italia. Il 10% un grande calo del proprio reddito, il 4% addirittura di rimanere disoccupato, mentre per il 5,% il pericolo maggiore è un azzeramento dei risparmi.
Vi è però un 11,7% che pensa che dopo la crisi ci potrebbero essere nuove opportunità di lavoro, e un 12,5% che crede che non cambierà nulla.
Parlando dell’emergenza attuale quasi due terzi è d’accordo con l’ultimo decreto che chiude bar, ristoranti e buona parte delle attività commerciali. E anzi, chiede che si restringano le deroghe, che riguardano per esempio profumerie e tabaccai.
Il 77,9% pensa che se il contagio non dovesse accennare a decrescere si dovrebbero chiudere tutte le attività anche industriali e interrompere i trasporti pubblici
Sondaggi elettorali TP, scende la Lega, su Fratelli d’Italia
La politica passa in secondo piano, è vero, ma abbiamo comunque voluto realizzare i consueti sondaggi elettorali sulle intenzioni di voto.
L’esito è la conferma di alcuni trend recenti. Continua a calare la Lega, ora al 31,6%, a vantaggio di Fratelli d’Italia, che arriva al 12,4%. Il PD è sempre secondo con il 21%, mentre il Movimento 5 Stelle resiste al 15,4%, una percentuale superiore a quella che altri istituti gli attribuiscono.
Recupera qualche decimale Forza Italia, che va al 5,4%, che rimane di molto davanti a Italia Viva, sempre bloccata al 3,9%.
La Sinistra è al 2,4%, in leggero aumento, mentre Azione scende all’1,8%. Verdi e +Europa sono rispettivamente all’1,8% e al 1,6%. I comunisti di Rizzo sono sempre all’1%, e i partiti più piccoli scendono al 2,1%
Non c’è poi alcuna voglia di un governo di unità nazionale, neanche dopo l’emergenza. Solo per l’11% sarebbe auspicabile, e solo per il 15,8% si potrebbe fare, ma solo dopo un voto.
Il 27,7% invece pensa che non è questo il momento di pensare a trattative politiche, mentre il 26,8%, chiaramente in maggioranza elettori di centrodestra, ritiene che non sia giusto dare una stampella all’attuale maggioranza, che invece dovrebbe dimettersi. Simmetricamente il 17,3%, soprattutto elettori pentastellati e democratici, pensa che non si debba offrire una sponda al centrodestra, che potrebbe fare cadere il governo di unità quando vorrebbe
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra l’11 e il 12 marzo con metodo CAWI su 2200 soggetti
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