Busta paga e coronavirus: cosa cambia per la retribuzione e per le ferie
Come cambia la busta paga ai tempi del Coronavirus: aziende e lavoratori ancora disorientati, in attesa del DPCM del 16 marzo 2020.
Anche la busta paga cambia ai tempi del Coronavirus, e non potrebbe essere altrimenti in un Paese che ha bloccato l’attività di alcune aziende, incentivando però allo smart working laddove possibile, e mantenuto aperte altre, quelle considerate necessarie per la sopravvivenza e la prosecuzione del Paese. Queste ultime disposizioni sono entrate in vigore lo scorso mercoledì 11 marzo 2020 e oggi, lunedì 16 marzo 2020, si attende un nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che contenga tutte le misure relative al lavoro, un pacchetto economico equiparabile a una Legge di Bilancio straordinaria (anche per le risorse stanziate).
Smart working
Tutte le aziende che possono continuare a operare e a proseguire la propria attività a distanza o da remoto possono farlo senza la necessità di stipulare accorti tra aziende e dipendenti. Si tratta del cosiddetto smart working, che consente di proseguire l’attività lavorativa in modo ordinario. Questo fa sì che anche sulla busta paga lo scorrimento retributivo resti ordinario.
Busta paga e Coronavirus: utilizzo delle ferie
Si è spesso invitato i lavoratori a utilizzare le ferie e i periodi di congedo ordinario. Le ferie, infatti, possono anche essere obbligate e il caso più comune è quello delle aziende chiuse. Naturalmente questa è una situazione straordinaria e pertanto vanno prese misure straordinarie. Nel caso di esaurimento delle ferie il lavoratore manterrebbe intatta la sua retribuzione.
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E dove non è possibile lo smart working
Ci sono poi quelle attività dove non è possibile svolgere modalità di lavoro agile e quindi si ritrovano a chiudere. È il caso dei bar e dei ristoranti, per fare gli esempi più eclatanti. In questo settore sono ampiamente attese le misure del DPCM contenente le misure economiche in favore di imprese e lavoratori.
Busta paga e Coronavirus, DPCM 16 marzo 2020: le misure da ufficializzare
Le misure di cui attualmente si parla di più sono la sospensione delle rate del mutuo fino a 18 mesi per chi perde il lavoro, nonché il rinvio degli adempimenti fiscali Iva e contributivi nonché relativi al versamento delle ritenute per le aziende fino a 2 milioni di fatturato e per le aziende che operano nel settore dei trasporti, del turismo e del cinema. Inoltre si parla di sospensione del pagamento delle cartelle esattoriali fino al 31 maggio 2020 anche per chi ha optato per i regimi di sanatoria fiscale, mentre per le aziende fermate dal Coronavirus è prevista un’integrazione salariale fino a 9 settimane. Infine si prevede un congedo fino a un massimo di 15 giorni per i lavoratori con figli fino a 12 anni concernente il 50% dello stipendio e un bonus straordinario di 1.000 euro al personale sanitario per baby sitter. Atteso un bonus straordinario anche per i lavoratori autonomi.
Tutte le misure sopraccitate non sono ancora ufficiali al momento in cui scriviamo. Attendiamo aggiornamenti a riguardo, in arrivo nelle prossime ore.
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