Legge 104 e permessi disabili: aumentano i giorni per Coronavirus
Verso un nuovo decreto sull’emergenza coronavirus: comparirà anche un’estensione dei permessi consentiti in base a quanto previsto dalla Legge 104
Il prossimo decreto che verrà emanato a breve dal governo dovrebbe contenere diverse misure legate all’emergenza coronavirus; tra queste con tutta probabilità comparirà anche un’estensione dei permessi consentiti in base a quanto previsto dalla Legge 104.
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Legge 104: verso l’estensione dei permessi
È stata la FLC-Cgil, la sezione del sindacato che si occupa dei lavoratori della conoscenza, a fornire diverse anticipazioni sul decreto che molto probabilmente sarà emanato dopo il Consiglio dei ministri che si sta svolgendo nella mattinata di oggi, lunedì 16 marzo 2020.
Innanzitutto, dovrebbe essere disposta un’estensione della durata dei permessi mensili per l’assistenza di familiari disabili: “Si prevede per ciascuno dei mesi di marzo e aprile 2020 l’incremento, a domanda, di ulteriori complessive 12 giornate dei permessi di cui all’art. 33, comma 3, della legge 104/92 (assistenza familiare disabile in condizione di gravità) nel limite di 553,5 milioni di euro, superato il quale l’INPS provvede al rigetto delle richieste presentate dagli aventi diritto”.
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In secondo luogo, con il prossimo provvedimento varato dall’esecutivo, si estenderanno ai lavoratori del settore pubblico alcune misure già previste per i dipendenti privati: si parla del congedo parentale straordinario retribuito al 50% per chi ha figli fino a 12 anni della durata di 15 giorni e il congedo non retribuito con diritto alla conservazione del posto di lavoro fino al termine dell’emergenza.
Nello specifico sarà prevista, si legge sul sito della FLC-Cgil, la “possibilità di fruire, a domanda, di un periodo di congedo parentale straordinario fino a 15 giorni fruibile alternativamente da entrambi i genitori, anche affidatari, con retribuzione al 50%. Il congedo si aggiunge al congedo parentale (è possibile convertire in congedo straordinario tutti i giorni di congedo parentale già fruiti nel mese di marzo), viene erogato esclusivamente se entrambi in genitori lavorano come dipendenti e non prevede limiti di età in caso di figli con grave disabilità che frequentino le scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale”. Da precisare che “Il congedo non può essere fruito se uno dei due genitori beneficia di forme di sostegno al reddito o del lavoro a distanza”.
Quindi, anche per i genitori affidatari, dovrebbe esserci la “Possibilità di astenersi dal lavoro per i genitori con figli minori, di età compresa tra i 12 e i 16 anni, per il periodo di sospensione dei servizi per l’infanzia e delle attività nelle scuole, senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro”.
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