Poste Italiane e buoni fruttiferi postali: riscossione con procura speciale
Poste italiane e buoni fruttiferi postali: che cosa sono e come possono essere riscossi. Che succede in caso di contitolarità? E’ possibile la delega?
Vediamo di rispondere ad una questione pratica che probabilmente interesserà a non pochi. È possibile optare per la delega finalizzata al rimborso dei cosiddetti buoni fruttiferi di Poste italiane? E se sì, qual è il suo meccanismo? Ecco che cosa dice la legge sul punto.
Poste italiane e buoni fruttiferi postali: il contesto di riferimento
I vantaggi dei buoni fruttiferi postali non sono di certo sconosciuti: essi infatti rappresentano uno degli strumenti più semplici per riuscire sia a risparmiare, sia ad investire in piena sicurezza. Sono sempre riconducibili a Poste italiane S.p.A. e sono titoli emessi dalla Cassa depositi e prestiti, società a sua volta controllata dal MEF. Se in passato tali buoni garantivano un qualche guadagno o investimento sugli interessi, oggi può tuttavia dirsi che il loro rendimento è quasi nullo e sono, in verità, più utili al mero deposito. I buoni fruttiferi di Poste italiane conservano però dei vantaggi indubbi, in quanto:
- consentono all’investitore di riacquisire il capitale versato e investito in ogni momento, maggiorato degli interessi;
- lo Stato italiano è ritenuto garante diretto di tali buoni;
- non prevedono di dover pagar costi o commissioni di gestione, rimborso e collocamento.
Ma tornando al quesito iniziale, è ammissibile una delega per la riscossione e l’incasso dei titoli di Poste italiane, con eventualmente una “procura speciale” ad hoc per il rimborso? Ebbene la legge a questa domanda dà risposta positiva, ma rispettando le condizioni che tra poco vedremo.
Procura speciale per l’incasso: quando?
Come appena anticipato, la delega o procura speciale è consentita ma in via residuale, dato che l’ipotesi primaria è e resta quella che prevede che il titolare dei buoni possa andare presso il locale ufficio postale per la riscossione del capitale e degli interessi. Infatti, solitamente i buoni di Poste italiane possono essere riscossi dagli intestatari/titolari in via esclusiva, anche in data anteriore alla scadenza.
Laddove i buoni postali risultino intestati a più soggetti allo stesso tempo, ciascun cointestatario può attivarsi autonomamente per la riscossione e senza alcun bisogno di una procura speciale o dell’ok degli altri cointestatari. Ciò però a patto che sia stata inserita nel titolo postale la cosiddetta “clausola di pari facoltà di rimborso”, la quale autorizza ciascun cointestatario alla riscossione senza procura. Altrimenti, per poter avviare la riscossione sarà necessaria la presenza fisica dei cointestatari presso la filiale delle Poste italiane.
Rimarchiamo però che la fase di riscossione è anche detta rimborso: con questa operazione, infatti, il titolare consegue la somma di denaro che aveva versato alla sottoscrizione, eventualmente aumentata degli interessi nel frattempo maturati fino alla scadenza del titolo. In ogni caso, per l’incasso il cliente deve mostrare, oltre al titolo, un valido documento di riconoscimento e il proprio codice fiscale.
Ebbene, come anticipato, la legge ammette la delega o procura speciale per la riscossione nel caso il titolare o i contitolari non possano andare all’ufficio delle Poste italiane per l’incasso (ad esempio perché si trovano in un paese straniero oppure perché hanno problemi di salute, oppure ancora perché deceduti). Tale procura sarà ottenuta e potrà essere fatta valere da una persona diversa dal titolare, attraverso l’intervento del notaio. Si parla infatti di procura speciale notarile, secondo il seguente meccanismo: il titolare del buono va dal notaio e a lui dichiara di autorizzare un soggetto terzo alla riscossione del capitale e degli interessi. Il notaio di seguito compie le sue attività tipiche al fine di ottenere procura.
Quali documenti portare dal notaio?
Per poter effettuare validamente una procura speciale per la riscossione, è però necessario che l’interessato presenti al notaio una serie di documenti o informazioni:
- la carta di identità, il codice fiscale e la residenza della persona delegante;
- i dati dettagliati del delegato alla riscossione: nome, cognome, codice fiscale e indirizzo;
- la particolare operazione per cui si vuole la procura speciale, ovvero quest’ultima deve indicare il titolo (o i titoli) che il delegato dovrà incassare per conto del delegante.
In presenza di tutti questi elementi, non vi saranno ostacoli all’attività notarile che consentirà di fatto il rilascio di procura speciale per l’incasso.
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