In un mese e mezzo la percentuale di persone preoccupata dal coronavirus è passata dal 20% all’86%. Il picco si è avuto tra il 15 e il 29 febbraio, quando il balzo in avanti è stato di quasi trenta punti percentuali. A sostenerlo sono i sondaggi condotti dall’Istituto Demopolis. “Nel sentiment degli italiani – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – la preoccupazione sanitaria prevale oggi, in modo netto, sulle questioni economiche: il 75% manifesta timori legati ai rischi per la salute dovuti alla rapida diffusione del contagio e alla tenuta del sistema sanitario”.
Sondaggi Demopolis: coronavirus, italiani soddisfatti dalle misure adottate dal governo
Le misure adottate dal governo per far fronte all’epidemia sanitaria vengono giudicate positivamente dal 70% degli intervistati mentre vengono bocciate dal 19%.
Le urgenze sono sul tavolo dell’esecutivo ma sono ben chiare anche agli italiani. “L’81% – afferma Pietro Vento – non ha dubbi: serve un immediato potenziamento del sistema sanitario, investendo sull’incremento di medici e infermieri e sull’acquisto di attrezzatture e macchinari per la terapia intensiva e per le cure di contrasto al Covid-19”. Una percentuale del 52% ricorda anche l’esigenza di un supporto contestuale al sistema produttivo”. Il decreto “Cura Italia” presentato l’altro giorno dall’esecutivo sembra andare in questa direzione. Ma si tratta solo di un primo passo come ha spiegato il viceministro dell’Economia Antonio Misiani (Pd) a Circo Massimo su Radio Capital: “È solo il primo passo, questo è il decreto di marzo, poi verrà quello di aprile. Sarà una manovra con un impatto doppio rispetto all’ultima legge di bilancio”.
Nota metodologica
l’indagine è stata realizzata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione stratificato di 1.500 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica per il programma Otto e Mezzo di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.
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