Ci sono delle misure che le aziende prendono quando si trovano a fronteggiare una qualsiasi crisi: spesso queste misure sfociano in un drammatico licenziamento del personale, ma per fortuna c’è una via di mezzo tra la prosecuzione delle attività operative dell’azienda e il taglio del bacino dei lavoratori e questa soluzione corrisponde alla cassa integrazione, ovvero un intervento che l’Inps concede solo in determinati casi e ad alcune aziende che lavorano in specifici settori. Spesso alla cassa integrazione guadagni segue il licenziamento, per questo motivo può essere vista come un passaggio intermedio per trovare una nuova soluzione. Ovviamente, quando la crisi è dettata da un’epidemia come è quella del Coronavirus, la cassa integrazione serve per mantenere in piedi aziende ed evitare licenziamenti dopo che l’emergenza sarà finita. La Cig ordinaria estesa a tutti rientra infatti tra i provvedimenti del Decreto Cura Italia, licenziato nella giornata di ieri, martedì 17 marzo 2020.
Cassa integrazione estesa a tutti
Abbiamo parlato di cassa integrazione estesa non a caso, visto che la Cig in deroga coprirà tutto il territorio nazionale, tutti i settori produttivi e tutte le aziende, anche quelle con meno di 5 dipendenti, che hanno ridotto l’attività operativa o l’hanno interrotta a causa dell’epidemia da Coronavirus. La causale per ricorrere alla cassa integrazione in deroga è ovviamente Covid-19, mentre la durata massima della stessa ammonta a 9 settimane. La possibilità appena citata è estesa anche alle imprese che già fruiscono della cassa integrazione straordinaria. In poche parole la cassa integrazione diventa universale ed estesa a tutte le aziende toccate dall’emergenza Coronavirus.
Cassa integrazione in deroga: cos’è e come funziona
La Cigd, acronimo che sta per Cassa integrazione guadagni in deroga è uno strumento che si è aggiunto alle vigenti Cig ordinaria e straordinaria a partire dal 2005: l’obiettivo finale era quello di assicurare un sostegno economico ai lavoratori che operano nelle imprese che non rientrano tra i beneficiari delle Cig ordinarie e straordinarie. Inizialmente fu introdotto come misura sperimentale, salvo poi essere prorogato ulteriormente nel corso del tempo. Come da statuto la Cigd viene concessa ai lavoratori subordinati (operai, impiegati, quadri apprendisti, lavoratori somministrati) con un’anzianità lavorativa di almeno 12 mesi e può essere richiesta da imprese, piccoli imprenditori e cooperative sociali. A concederla è la Regione o la provincia nel caso in cui l’azienda che la richiede operi localmente, anche a livello di sede, oppure dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal MEF nel caso in cui l’azienda in questione abbia più sedi in diversi territori.
Cassa integrazione straordinaria: cos’è e come funziona
La Cigs (cassa integrazione straordinaria) è richiesta dalle aziende che si trovano in un momento critico in merito all’eccedenza di personale e a un suo difficile ricollocamento. Anche qui troviamo un vincolo con il settore di appartenenza, ma per fare ricorso alla Cigs è necessario avere avuto nei 6 mesi precedenti la richiesta un certo numero di dipendenti. In ogni caso, le aziende con più di 15 dipendenti possono ricorrere alla Cigs. I settori coinvolti sono quello industriale, quello artigiano, il servizio ferroviario, quello di vigilanza, nonché il settore di appalto di servizi di mensa, ristorazione e servizi di pulizia e quello legato alla trasformazione e manipolazione di prodotti agricoli.
I settori come quelli del commercio e delle cooperative del settore agricolo e turistico possono richiedere la Cigs se hanno più di 50 dipendenti. Senza vincolo di dipendenti, invece, le aziende operanti nel settore del trasporto aereo e dei servizi aeroportuali, in quello editoriale e in quello dei movimenti politici.
I lavoratori che possono ottenere la Cigs sono tutti i lavoratori dipendenti, compresi i lavoratori a domicilio e quelli assunti con contratto di apprendistato, a condizione di avere un’anzianità lavorativa di almeno 90 giorni.
Le cause che devono sussistere per la legittima richiesta della Cigs sono da ricondurre a una riorganizzazione aziendale, a una crisi aziendale o in merito a contratti di solidarietà difensivi.
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