Vendite alle scoperto vietate dalla Consob: cosa sono e significato

A partire da oggi, mercoledì 18 marzo 2020, stop alle vendite allo scoperto: il divieto è stato imposto dalla Consob e durerà per tre mesi.

Vendite allo scoperto vietate dalla Consob
Vendite alle scoperto vietate dalla Consob: cosa sono e significato

Da un lato l’emergenza sanitaria, con l’obiettivo di contenere il contagio da Coronavirus; dall’altra l’emergenza finanziaria, che si sta facendo prepotentemente sentire in questi giorni contraddistinti dal segno meno, con l’obiettivo di contenere l’elevata volatilità dei mercati finanziari. E così la Consob, dopo aver avuto l’ok da parte dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), ha imposto il divieto di vendite allo scoperto e altre operazioni assistite a partire da oggi, mercoledì 18 marzo 2020. In questo modo, non solo si avrà la possibilità di arginare la volatilità che domina i mercati in questo momento critico, ma si potrà anche incrementare la trasparenza delle partecipazioni nelle società italiane che sono quotate in Borsa.

Vendite allo scoperto: cosa sono

Come spiegare il più facilmente possibile cosa significa “vendite allo scoperto”? Mettiamo il caso di vendere oggi un titolo che si è preso a prestito e che dunque non si possiede, al fine di riacquistarlo il giorno successivo a un prezzo inferiore e restituirlo così a chi ce lo ha prestato inizialmente, alfine guadagnandoci. Un esempio pratico che esula dagli aspetti finanziario: X mi presta una mela, io la vendo a Y e la ricompro il giorno dopo a un prezzo inferiore (il periodo è critico e vendere, anche a prezzi più bassi, è necessario), così posso ridarla a X: sulla mela io ci avrò guadagnato.  

Stop alle vendite allo scoperto: il comunicato della Consob

Lo stop alle vendite allo scoperto fa sì che sia vietata qualsiasi tipologia di operazione speculativa al ribasso, effettuata anche tramite derivati e altre strumenti finanziari. Il divieto è applicato anche alle operazioni ribassiste intraday. Lo stop durerà tre mesi. È la prima volta che il divieto è applicato a tutte le azioni negoziate sul mercato regolamentato italiano.

In un comunicato stampa del 17 marzo Consob spiega che la decisione di applicare misure restrittive sull’intero listino è stata adottata con l’obiettivo di ripristinare l’integrità del mercato, anche in vista delle misure eccezionali sulle vendite allo scoperto adottate nei giorni scorsi dall’ESMA e dalle autorità di vigilanza di Spagna, Francia e Belgio. Al contempo la Consob ha anche introdotto un regime di trasparenza rafforzata sulle partecipazioni detenute dagli investitori nelle società italiane quotate in Borsa a più alta capitalizzazione e ad azionariato diffuso.

Il provvedimento, si legge nel comunicato, fissa soglie inferiori al superamento delle quali scatta l’obbligo di comunicare la partecipazione nelle società quotate. La delibera ha effetto sulle 48 società quotate al mercato telematico azionario di Borsa Italiana, indicate nell’elenco allegato al provvedimento Consob e individuate secondo una griglia di criteri che fa riferimento a una capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro e agli assetti proprietari (escluse le società controllate di diritto).

Pertanto, la nuova soglia è fissata all’1% per le società non PMI e al 3% per le PMI.

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