Pensioni ultima ora: incontro sindacati-governo saltato. Le parole della Cgil
Pensioni ultima ora: saltato il confronto tra governo e sindacati previsto il 13 marzo. Ma dalla Cgil giungono nuovi stimoli all’esecutivo.
Pensioni ultima ora: come facilmente intuibile l’emergenza coronavirus (qui le voci sul possibile rinvio delle misure poste in essere dal Governo) si è impostasi come priorità nell’agenda del governo faranno passare in secondo piano tutti gli altri temi o impegni in programma. L’attesissimo confronto tra governo e sindacati avviato a fine gennaio per consentire la definizione di una riforma condivisa con cui superare Quota 100 (in scadenza a dicembre 2021) e riforma Fornero ha subito rallentamenti. Impossibile al momento sapere quando si potrà voltare pagina rispetto all’emergenza coronavirus che insieme al fronte sanitario lascerà come strascico una pesante conseguenza sull’economia nazionale e internazionale.
Pensioni ultima ora, Ghiselli (Cgil): saltato il previsto incontro del 13 marzo
Tornando al confronto tra governo e sindacati, una conferma dei ritardi subiti è arrivata dal segretario confederale della Cgil intervistato dal sito specializzato pensionipertutti.it L’esponente sindacale ha confermato i ritardi: “naturalmente, inutile negarlo, questa situazione ha impedito il proseguimento del confronto fra Governo e sindacati sui temi della previdenza ed il previsto incontro del 13 marzo è saltato. Per noi questo non vuol dire che l’argomento vada chiuso nel cassetto. Pur comprendendo che questa crisi sanitaria avrà pesanti ricadute sulla produzione e sulle finanze pubbliche, pensiamo comunque che vada data una risposta ad alcune importanti urgenze e che vada sin d’ora prevista una riforma del sistema che parte dopo il 2021 sulla base delle proposte contenute nella Piattaforma sindacale, e che il DPF 2021 dovrà comunque contenere il tema pensionistico”.
Cgil: quali nostre proposte non sono state accolte nel decreto «Cura l’Italia»
Pensioni ultima ora – Inoltre Ghiselli ha spiegato quali proposte presentate dalla Cgil al Governo non sono state accolte nel decreto «Cura l’Italia».
Ecco le parole del segretario confederale: “Avevamo ad esempio suggerito la possibilità di presentare la domanda di pensione successivamente ma con decorrenza retroattiva al momento della maturazione del diritto. Quindi ad esempio chi matura la pensione dal 1 aprile dovrà necessariamente fare la domanda entro la fine del mese se vuole evitare di perde quella mensilità. Per noi è un controsenso se l’obiettivo è far stare a casa le persone, soprattutto di una certa età, in particolare se ci sono problemi nell’utilizzo dello strumento telematico”.
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