Coronavirus, Il Tar dà ragione a De Luca: niente jogging e passeggiate
Coronavirus, Il Tar dà ragione a De Luca: niente jogging e passeggiate. “Va data prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica”
Dall’inizio della quarantena e dall’entrata in vigore del decreto del presidente del consiglio dei ministri del 10 marzo, si è discusso (tantissimo) sulla possibilità o meno di fare passeggiate in solitaria o di allenarsi. Secondo le direttive governative, esse non sono strettamente proibite ma caldamente sconsigliate. Proprio l’incertezza normativa del dpcm del 10 marzo è stata al centro degli interventi degli amministratori locali e regionali.
Legittima l’ordinanza del governatore De Luca per far fronte all’emergenza coronavirus
Proprio uno dei governatori con maggior protagonismo in tempo di crisi, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, è stato un pioniere nella chiusura dei parchi, delle ville comunali e nel proibire passeggiate e jogging (anche in solitaria). L’ex sindaco di Salerno è stato “emulato” nella chiusura degli spazi aperti di aggregazione e, però, ha ricevuto forti critiche per le ulteriori limitazioni alla circolazione. L’ordinanza regionale del 15 marzo (che obbliga alla quarantena obbligatoria di 15 giorni chi veniva “pizzicato” a passeggiare senza una valida ragione) è stata contestata. Il ricorso al Tar si è risolto nel giro di poche ore e, alla fine, il Tribunale ha dato ragione al governatore della Campania.
Clicca qui per tutte le ultime notizie sull’epidemia di covid-19 in Italia e nel mondo.
Le ragioni della sentenza: prioritaria la tutela della salute pubblica
Il Tar asserisce come motivazioni del respingimento del ricorso che, visto “il rischio di contagio, ormai gravissimo sull’intero territorio regionale” e il fatto che i “dati che pervengono all’Unità di crisi istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania dimostrano che, nonostante le misure in precedenza adottate, i numeri di contagio sono in continua e forte crescita nella regione, va data prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica“. Possibile che, quindi, tale ordinanza sarebbe stata rigettata fino a qualche giorno o settimana fa. Con l’attuale situazione, però (con una Campania che conta già oltre 600 positivi), la necessità di prevenire la diffusione del contagio vale più di alcune libertà ancora garantite – almeno formalmente – a livello nazionale.
L’intervento con cui De Luca ha annunciato il provvedimento è diventato virale per l’irruenza e la veemenza con il quale si dirige alla cittadinanza.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it