Buona Primavera 2020: quando inizia e cos’è l’equinozio. La data
Buona Primavera 2020. L’equinozio di primavera quest’anno sarà il 20 marzo alle 5:50. La precessione degli equinozi e l’anno bisestile spiegano l’anticipo
“È il primo giorno di primavera, ma per me è solo il giorno che ho perso te” cantavano i Dik Dik nel 1969. Ma quest’anno siamo noi tutti a perdere il conto del giorno dell’equinozio di primavera che solitamente cade il 21 marzo.
Buona Primavera 2020: quando inizia e cos’è l’equinozio. La data
E invece no; l’equinozio di primavera quest’anno sarà anticipato al 20 marzo, esattamente alle ore 5:50. Infatti, pochi sanno che la data del 21 marzo è solamente indicativa e fu stabilita dal Concilio di Nicea nel 325 d.C., confermata successivamente nel 1582 da Papa Gregorio XIII. Ma la primavera non cade necessariamente il 21 marzo.
L’equinozio, infatti, non indica un giorno specifico, bensì un istante; nella fattispecie, quello in cui il moto apparente del Sole che attraversa l’orizzonte celeste, passando dall’emisfero australe a quello boreale, tocca il punto vernale, vale a dire l’intersezione tra eclittica ed equatore celeste. In Italia, questo istante quest’anno avverrà alle 5:50 de 20 marzo. A partire da quel momento, inizierà ufficialmente la primavera 2020.
L’equinozio negli anni bisestili
Il 21 marzo è stata scelta come data convenzionale dell’equinozio di primavera, affinché la Pasqua possa arrivare “la prima domenica che segue il plenilunio successivo all’equinozio di primavera”, come stabilito a Nicea e ribadito nel calendario gregoriano; calendario che, però, introduce anche gli anni bisestili, come appunto questo 2020.
Infatti, se la data dell’equinozio di primavera oscilla tra il 19 e il 21 marzo, ciò è dovuto proprio a causa degli anni bisestili, previsti dal calendario gregoriano, che introducono un giorno in più (il 29 febbraio) ogni 4 anni.
L’origine di questa scelta è data dal fatto che la terra non impiega precisamente 365 giorni per compiere un’orbita completa attorno al Sole, ma 365 giorni e 6 ore. La rimanenza di 6 ore viene recuperata ogni quattro anni, con l’introduzione appunto del giorno in più nel calendario dell’anno bisestile.
Inoltre, le forze esercitate sulla Terra dal Sole e dalla Luna, nonché la forma non perfettamente sferica del nostro pianeta producono quel fenomeno che gli astronomi chiamano “precessione dell’asse terrestre” (o precessione degli equinozi) che fa sì che l’equinozio di primavera sia ogni anno leggermente in anticipo rispetto al precedente.
Il 20 marzo 2020, all’equatore, il Sole sorgerà perfettamente a Est, tramonterà perfettamente a Ovest e a mezzogiorno si troverà esattamente allo Zenit. Al Polo Nord, già da oggi comincia il giorno più lungo: il Sole tramonterà solo tra sei mesi, a settembre, con l’equinozio d’autunno, quando comincerà la lunga notte dell’Artide che durerà, corrispettivamente, ben sei mesi. Al Polo Sud avremo invece l’effetto contrario.
Non è però vero che il giorno dell’equinozio (che in latino – “equi-nox“- significa “notte uguale” al dì), le ore di luce siano esattamente quante quelle di buio. Infatti, a causa dell’effetto dell’atmosfera terrestre, le ore di luce sono leggermente di più di quelle di buio. Questo è il motivo per cui, durante l’equinozio di primavera, riusciamo a vedere la luce del giorno prima che sorga il Sole e durante il crepuscolo.
Infine, una curiosità: dall’inizio del nuovo millennio, l’equinozio di primavera è stato il 21 marzo soltanto nel 2003 e nel 2007, mentre tornerà ad esserlo solo nel 2102.
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