Test coronavirus: tra le tantissime discussioni che si sono sviluppate intorno al tema coronavirus c’è l’opportunità di estendere la fase di verifica con i tamponi a quanti più soggetti possibili o limitare la stessa solo a coloro che presentano sintomi compatibili. A complicare il quadro c’è la presenza dei cosiddetti asintomatici, ovvero persone che risultano positive al Covid-19 pur non presentando alcun sintomo.
Test Coronavirus, il test che dura 15 minuti. Ecco come funziona
In Puglia c’è una società che ha messo a punto un test rapido che verifica tramite una goccia di sangue la presenza di anticorpi. In base a quanto prospettato dal dott. Maurizio Cipolla, il patologo clinico che ha effettuato i test di validità scientifica, il test “consente di effettuare uno screening in grado di valutare subito la presenza di anticorpi per poter avviare una fase successiva sull’andamento dell’infezione”. Tale test, dal costo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 euro, secondo l’azienda che distribuisce il prodotto rileva la presenza di anticorpi da coronavirus COVID-19. L’esame, VivaDiag Covid 19, viene prodotto ad Hangzhou dalla VivaChek. In pratica il test analizza tramite una goccia di sangue verificando la qualità degli anticorpi IgM e IgG anti-Covid-19 nel sangue, siero o plasma. Il test è stato verificato tramite un protocollo internazionale, il Clinical trials.gov prs. Secondo quanto dichiarato dall’azienda pugliese, Alpha Pharma, il falso negativo è da escludere mentre la positività è altamente affidabile. In ogni caso, soprattutto in caso di risultato positivo, la stessa azienda consiglia di contattare il proprio medico e affidarsi alle strutture ospedaliere per il tampone.
I dubbi
Test Coronavirus – Repubblica ha riportato lo scetticismo di una parte della comunità scientifica. In particolare la responsabile del laboratorio di epidemiologia molecolare e sanità pubblica del Policlinico di Bari (il centro di riferimento per la rete di analisi per il coronavirus), Maria Chironna ha presentato alcune obiezioni. “La ricerca indiretta o sierologica (ancora in fase di validazione scientifica) consentirebbe di effettuare la diagnosi solo più tardivamente. Pertanto i test sierologici rapidi non sono assolutamente validati per la diagnosi da infezione da Sars-CoV-2 e possono essere utilizzati unicamente ai fini di ricerca”. La dottoressa Chironna ha tenuto anche a precisare: “si invita ad attenersi a quanto stabilito dal ministero della Salute e dall’Iss per quanto riguarda l’accertamento diagnostico per COVID-19 che deve essere fatto solo dai laboratori della rete regionale”.
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