Il Coronavirus non ha spazzato via le altre malattie: ci sono ancora mal di gola normali, raffreddori classici, i residui dell’influenza stagionale, il naso che cola, magari dovuto allo scoppio della primavera (in assoluto la stagione meno amata dalle persone allergiche). Eppure oggi basta un colpo di tosse per pensare al peggio: quali sono i sintomi Coronavirus a cui bisogna prestare attenzione? Cerchiamo di fare chiarezza.
Sintomi Coronavirus: quali sono e a cosa bisogna stare attenti
Difficile fare un quadro completo di un virus del quale abbiamo fatto la conoscenza solo tre mesi fa e di cui continuiamo ad avere notizie di giorno in giorno. Quel che è possibile fare è una disamina dei sintomi principali del Coronavirus, che almeno in una fase iniziale, sono quelli simil-influenzali. I segnali d’allarme sono dati da mal di gola, dolori muscolari, segni di stanchezza, febbre alta, tosse e problemi respiratori (come il respiro corto, ad esempio). In generale, come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità che ha analizzato i casi italiani, i sintomi iniziali più comuni sono rappresentati dalla comparsa congiunta di febbre e difficoltà respiratorie. I soggetti più giovani possono risultare positivi ma non avere sintomi pesanti, un’influenza leggera che in alcuni casi può degenerare in polmonite, insufficienza renale e respiratoria.
Corona ultime notizie: milioni di morti nel mondo, l’allarme dell’Onu
Sintomi Coronavirus: la guida del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha realizzato una pagina-guida sui sintomi del Coronavirus. Qui leggiamo che i sintomi più comuni: “febbre, stanchezza e tosse secca”. Inoltre, “alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea”. Tali sintomi, in buona parte dei casi, hanno un avvio lento e graduale. “Nei casi più gravi l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte”.
Previsioni picco contagio in Italia: i dati
Il Ministero ha fatto anche sapere che i sintomi sono lievi soprattutto nei bambini e nei giovani adulti, mentre “1 su 5 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie, richiedendo il ricovero in ambiente ospedaliero”. Le persone anziane e quelle con patologie sottostanti (ipertensione, problemi cardiaci, diabete), nonché i pazienti immunodepressi hanno maggiore probabilità di sviluppare formi grave di malattia. Infine il periodo di incubazione, ovvero il lasso di tempo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, si stima essere tra 2 e 11 giorni, fino a un massimo di 14 giorni.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it