Apertura banche per Coronavirus: cosa cambia per gli orari
Orari di apertura banche per coronavirus: cosa cambia con la decisione adottata dall’ABI e quali tutele scattano per il personale e per i clienti.
In questo periodo caratterizzato dall’emergenza Coronavirus, novità anche per quanto riguarda gli orari di apertura delle filiali delle banche sparse sul territorio italiano. Ecco di seguito quanto deciso dall’ABI, ovvero l’Associazione Bancaria Italiana, che ha appena approvato in via unanime un documento scritto, sulla spinta per una maggiore tutela verso chi opera e lavora negli uffici e sportelli di banca.
Coronavirus e orari banca: quali modifiche?
In effetti, l’ABI si è mossa per tutelare in prima battuta il personale impiegato in banca, ma non solo. In realtà i provvedimenti presi causa Coronavirus, come intuibile, vanno nella direzione di tutelare tutta la collettività e reprimere il più possibile ogni rischio collegato alla diffusione del morbo. Tale Associazione ha appunto varato un protocollo di contenimento (clicca qui per visualizzare il testo completo del protocollo), sul quale vi è stato l’ok dei sindacati di categoria, al fine di limitare gli accessi in sportelli e filiali da parte della clientela.
Insomma, dopo un primo passo in cui veniva semplicemente consigliato o raccomandato di non andare in banca per evitare i rischi di contagio da Coronavirus – se non per avvalersi dei “servizi essenziali” della propria filiale – adesso si va oltre: sono infatti state emanate vere e proprie norme interne, operative per gli istituti bancari radicati in Italia, che circoscrivono i motivi per i quali si può effettivamente varcare l’entrata degli uffici di banca. Sulla base del protocollo anti-Coronavirus adottato, infatti, è possibile recarsi in banca esclusivamente per operazioni urgenti e non rinviabili e per le quali non è possibile servirsi o del servizi online o del bancomat.
Come sopra accennato, si tratta di un documento che ha ricevuto il pieno sostegno del mondo sindacale, dato che è stato condiviso con ABI da parte delle sigle Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin. Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli, per giustificare tale drastica scelta, ha infatti parlato espressamente di “Misure straordinarie ed eccezionali per la tutela delle persone con il massimo senso di responsabilità“. È chiaro che tali misure di tutela anti-Coronavirus permarranno fino a che lo stato di emergenza non sarà cessato.
Sul piano dei servizi e degli orari di accesso, è chiaro allora che la direzione è quella della diminuzione dell’operatività giornaliera della rete di sportelli sparsi sul territorio, in modo da “Poter ridurre ulteriormente e drasticamente la presenza delle colleghe e dei colleghi all’interno delle stesse e ridurre il rischio di contagio“. In sintesi, sarà possibile entrare in banca soltanto per comprovati motivi di urgenza e previo appuntamento con il personale incaricato. Gli orari e gli impiegati saranno ridotti e adattati alle mere operazioni indifferibili dei clienti, per le quali è richiesta la presenza fisica di essi nella filiale. Infatti secondo l’ABI sarà attuata un’ “Attenta gestione del relativo accesso fisico alla filiale“.
Concludendo, il messaggio della rete bancaria e dei sindacati appare piuttosto chiaro: svolgere da remoto o da sportello automatico tutte le operazioni che è possibile svolgere privatamente, senza il supporto del personale bancario; altrimenti è preferibile contattare telefonicamente gli impiegati della propria filiale, per stabilire gli orari per un incontro in banca finalizzato allo svolgimento dei servizi essenziali.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it