Le Grandi Classiche del ciclismo: la Milano-Sanremo
Oggi restiamo in Italia, parlando della Milano-Sanremo, la Classicissima di primavera, che tradizionalmente apre la stagione del grande ciclismo.
Continua la nostra rubrica sulle Grandi classiche del ciclismo. Dopo la Strade Bianche, anche oggi restiamo in Italia, parlando della Milano-Sanremo, la Classicissima di primavera che tradizionalmente apre la stagione del grande ciclismo.
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La Classicissima: storia e curiosità
La Milano Sanremo nasce nel 1907 su un’idea di appassionati di ciclismo sanremesi, che vollero proporre per i ciclisti il percorso di una corsa automobilistica dell’epoca, la Milano-Acqui-Sanremo, che delle trenta vetture in gara quell’anno vide solo due arrivare al traguardo. L’ideatore della corsa fu Armando Cougnet e la prima edizione fu vinta dal francese Petit-Breton, che la spuntò su altri trentadue atleti.
Nel corso degli anni, tantissimi campioni hanno iscritto i loro nomi nell’albo d’oro della Milano Sanremo: si va dagli anni “preistorici” delle sei vittorie di Costante Girardengo, passando per l’epopea della rivalità Coppi-Bartali e per il record di Eddy Merckx, pluritrionfatore con sette successi, fino ad arrivare ai tempi nostri, con le quattro affermazioni di Erik Zabel e quelle di alcuni dei ciclisti italiani più importanti degli ultimi 20 anni come Cipollini, Bettini e Nibali, ultimo italiano vittorioso in questa corsa, nel 2018. L’anno scorso la vittoria fu di Julian Alaphilippe.
La Milano-Sanremo è chiamata Classica di primavera per due motivi: il primo è perché si disputa nei giorni d’inizio di tale stagione, il secondo perché è tradizionalmente la prima grande corsa del calendario ciclistico, rappresentando simbolicamente il risveglio dal letargo dell’inverno. Per molti anni si tenne in data 19 marzo, San Giuseppe: poi, dato che tale giornata non è più festa nazionale, il giorno non rimase fisso, ma è comunque tradizione che si corra in tale settimana.
Solo in due occasioni, prima di quest’anno, la corsa non si è tenuta: nel 1944 e nel 1945, a causa della Seconda Guerra Mondiale. Per tenere viva la tradizione, Vincenzo Nibali ha organizzato una Milano-Sanremo virtuale, in cui si pedalano da casa solo gli ultimi 57 km, i più importanti, in cui sono presenti le asperità che ogni anno decidono la corsa.
Milano-Sanremo: percorso e asperità
La partenza è posta sempre a Milano, mentre l’arrivo varia di volta in volta. La classica di Primavera è famosa in tutto il mondo per il percorso lungo, tortuoso e spettacolare, con Passo del Turchino, Cipressa e Passo del Poggio come punti di transito più interessanti e ostici prima del traguardo finale. La parte conclusiva si corre sulla riviera Ligure di Ponente, fino ad arrivare alla Via Aurelia con i tre capi (Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta) che si affacciano sul mare, regalando paesaggi e immagini che hanno fatto innamorare tantissimi corridori e appassionati delle due ruote a pedali. Il percorso è praticamente sempre lo stesso, con variazioni davvero minime: la sua lunghezza è di 298 km, il che rende questa la corsa più lunga del panorama ciclistico.
Per vincere la Milano-Sanremo è necessaria una notevole tenuta sulla lunga distanza, oltre a doti di scatto sugli strappi della parte conclusiva di corsa e uno spunto veloce, caratteristica che negli ultimi anni ha permesso a diversi velocisti di aggiudicarsi la corsa. Molti gli appassionati dispiaciuti per l’impossibilità di assistere all’evento, i quali, ogni anno, festeggiano la primavera assistendo alle imprese dei grandi campioni della bicicletta. È però quasi certo che anche quest’edizione si correrà, ma ancora non è dato sapere in che periodo.
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