Se ne va uno dei più importanti giornalisti sportivi italiani: Gianni Mura è morto oggi, sabato 21 marzo 2020, stroncato da un improvviso attacco di cuore. A dare la notizia il quotidiano Repubblica, il suo giornale da quasi 35 anni. Aveva 74 anni. Lascia la moglie, Paola.
Gianni Mura: l’ultimo pensiero
Su Repubblica si racconta come nella serata di ieri, lo stesso Gianni Mura abbia chiamato la redazione: “Sono Gianni, volevo avvisarvi che domani non scriverò la mia rubrica. Qui in ospedale non mi hanno portato il pc e neanche i giornali. Scusatemi!”. Lo scorso lunedì, dopo un malore, era stato ricoverato a Senigallia: dopo un delicato intervento subito a Milano, prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus, si era allontanato per restare in convalescenza in un luogo più tranquillo di questi tempi rispetto al capoluogo lombardo.
Una carriera cominciata per caso
Domani, sul quotidiano milanese sarebbe dovuto comparire un suo articolo, come ogni domenica, per la rubrica “Sette giorni di cattivi pensieri”. Affidatagli da Mario Sconcerti, ora al CorSera, ad inizio anni 80, è stato un appuntamento fisso per quasi quarant’anni.
Gianni Mura è nato a Milano il 9 ottobre del 1945. La sua carriera è cominciata per caso ai tempi del liceo: era il migliore in italiano, una sua compagna gli suggerì di proporsi alla Gazzetta che cercava dei giovani talenti. Il primo articolo un’intervista all’ala brasiliana del Milan Germano. La svolta arriva con la conoscenza di un altro capostipite del giornalismo sportivo Gianni Brera, di cui Mura viene considerato il più degno erede. Nel 1976 arrivò a Repubblica, tra l’altro ritrovando il maestro, per seguire le Olimpiadi di Montreal dopo essere passato oltre che dalla Gazzetta anche da Epoca e dall’Occhio, il quotidiano diretto da Maurizio Costanzo.
Non c’erano solo il calcio, il ciclismo, famosi i suoi reportage sul Tour de France, e la letteratura, il suo primo romanzo nel 2007, tra le passioni di Gianni Mura. Un po’ sulla scia di Brera, era un grande appassionato di enogastronomia. Insieme alla moglie Paola, tra l’altro, curava la rubrica “Mangia e bevi” sul Venerdì, settimanale di Repubblica.
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