Nuovo decreto Coronavirus: divieto spostamenti anche con residenza
Nel tardo pomeriggio di domenica 22 marzo 2020 è stato firmato il nuovo decreto Coronavirus: tra le misure anche il divieto di spostarsi in un altro Comune.
Sabato 21 marzo, ore 23.20: Giuseppe Conte, in diretta su Facebook, annuncia che ci sarà una nuova stretta per limitare ulteriormente la diffusione del contagio da Covid-19, poi afferma che lo Stato c’è e che il Paese ne uscirà. Domenica 22 marzo 2020, dopo le 19: firmato il nuovo decreto Coronavirus, con un pacchetto di disposizioni finalizzato prevalentemente a ufficializzare la chiusura delle attività non essenziali e a elencare le attività essenziali che resteranno aperte, con annesso codice ATECO (per sapere quali vi invitiamo a leggere questo articolo). Tra i provvedimenti presi figura anche il divieto di spostamenti in un altro Comune diverso da quello in cui ci si trova.
Nuovo decreto Coronavirus: vietato spostarsi in un altro Comune
Il Ministero dell’Interno informa che a partire da domenica 22 marzo 2020 per tutte le persone fisiche vige il divieto di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui ci si trova, a meno che lo spostamento non sia dovuto a comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute.
Nuovo decreto Coronavirus: cosa dice la nuova legge sugli spostamenti da Comune a Comune
Tale provvedimento si può leggere nell’ultimo decreto Coronavirus datato 22 marzo 2020, all’articolo 1-b, che recita testualmente quanto segue:
È fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; conseguentemente all’articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 le parole “È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” sono soppresse.
Calabria e Basilicata si isolano
Tutto questo significa che ognuno resta nel proprio Comune di riferimento, e qui andrà a fare la spesa. Intanto, il Sud inizia ad agire in termini di politiche isolamento. Nella mattina di domenica 22 marzo, la Calabria ha deciso di chiudere gli ingressi in entrata e in uscita. Nel pomeriggio la Basilicata ha adottato lo stesso provvedimento, che rimarrà in vigore fino a venerdì 3 aprile 2020.
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